Suo fratello ucciso in diretta da tre marittimi

Il cognome Cosolo, per un’incredibile fatalità, compare in un antico fatto di sangue avvenuto il 4 aprile del 2000 in un appartamento in viale XX settembre. Bruno Cosolo, fratello di Mauro, quel...

Il cognome Cosolo, per un’incredibile fatalità, compare in un antico fatto di sangue avvenuto il 4 aprile del 2000 in un appartamento in viale XX settembre. Bruno Cosolo, fratello di Mauro, quel giorno era stato assassinato a coltellate da tre marinai egiziani. Motivo: era un omosessuale. E per la legge coranica era da punire con la morte. I fendenti erano stati tanto forti e tanto profondi che la lama si era insinuata nel suo corpo e il braccio di uno degli assassini, nello slancio, lo aveva sollevato da terra.

Lo avevano mostrato le immagini riprese dalla telecamera che Bruno Cosolo aveva avviato di nascosto e che aveva memorizzato buona parte del suo omicidio. Era stata la morte in diretta. I tre marittimi Mahmud El Fil, Hibrahim Al Hagab e Mohammed Walid, tre anni dopo il fatto, erano stati condannati in secondo grado a 16 anni di reclusione. Quest’ultimo è morto nel carcere di Padova nel 2008.

Bruno Cosolo aveva conosciuto i suoi assassini nella zona delle Rive. Aveva invitato i tre egiziani a casa dove, prima di essere ammazzato, aveva avuto un rapporto sessuale filmato da una telecamera che aveva nascosto dietro al televisore. I tre poi gli si erano avventati contro, brandendo due coltelli da cucina. Dodici coltellate avevano scatenato un terribile shock emorragico seguito dopo pochi minuti dalla morte.

La telecamera era sfuggita per due giorni all’attenzione dei tre marittimi egiziani. Era stata ritrovata integra dai carabinieri con un’ingente quantità di nastri a luci rosse. In gran parte erano filmati realizzati di soppiatto da Bruno Cosolo che amava immortalare se stesso e i suoi occasionali partner.

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