Sull’integrativo Fincantieri Fiom conferma lo sciopero

Il tavolo fra l’azienda e i sindacati non ferma lo stop di 4 ore in programma domani. Il coordinatore Papignani: «Si cambi atteggiamento». Oggi vertice tra Fim e Uilm
I cancelli di Fincantieri durante uno stato di agitazione (Bonaventura)
I cancelli di Fincantieri durante uno stato di agitazione (Bonaventura)

MONFALCONE Il confronto nazionale, spostato da martedì ad oggi, tra Fincantieri e i coordinatori sindacali del settore cantieristico di Fim, Fiom e Uilm non evita lo sciopero proclamato dai metalmeccanici della Cgil e programmato per domani.

«La Fiom parteciperà all’incontro con l’azienda del primo ottobre, confermando per il giorno dopo, 2 ottobre, lo sciopero di quattro ore in tutti i cantieri italiani» fa sapere in una nota lo stesso coordinatore nazionale Fiom, Bruno Papignani che critica l’azienda con qualche punzecchiatura sullo spostamento del vertice, motivato dalla visita a Palermo (dove c’è un cantiere) del ministro dei Trasporti, Graziano Del Rio. «Sembra quasi - commenta il responsabile per la cantieristica della Fiom - che l’azienda abbia disdetto l’incontro previsto con i sindacati per praticare una sorta di controllo di territorio, più preoccupata di ciò che si dirà a Palermo che di riavviare il confronto sindacale». Acque agitate dunque nei cantieri italiani, per primo quello di Panzano dove domani gli iscritti Fiom si fermeranno per quattro ore. Ma non è detto, dipenderà da come si conclude questo nuovo tentativo, oggi, di approccio azienda-sindacati per riallacciare un dialogo e il confronto sull’integrativo interrotto da mesi, che anche le altre sindacali decidano (se va male) di avviare altre iniziative di protesta o scioperi.

Fim e Uilm hanno annunciato che nella giornata di oggi faranno anche degli incontri preparatori tra coordinatori nazionali e Rsu dei singoli cantieri per verificare la situazione. La Fiom, come è noto ha già varato un pacchetto di scioperi che inizieranno domani e poi si dipaneranno cantiere per cantiere, probabilmente anche con blitz a sorpresa. I metalmeccanici della Cgil come è noto oltre a essere critici con Fincantieri sono «pessimisti» su una ripresa del dialogo viste le «decine di ore di sciopero» e le manifestazioni che non hanno portato ancora a nulla e auspicano che assieme a Fim e Uilm si arrivi a una «manifestazione nazionale di tutti i lavoratori del gruppo».

Vertenza Fincantieri, raffica di scioperi
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La Fiom, spiega lo stesso Papignani, spera che l’azienda «assuma un atteggiamento diverso da quello mantenuto sinora, segnato da chiusure ideologiche e rigidità che hanno portato Fincantieri a sospendere l’erogazione del premio di risultato provocando un abbassamento dei livelli salariali dei lavoratori e quindi un ulteriore disagio che ha inevitabilmente influenzato negativamente il confronto tra le parti». Per quanto riguarda Monfalcone, il cantiere di punta di Fincantieri, la situazione non è molto serena, soprattutto dopo i due incidenti (senza feriti) che hanno coinvolto due gru durante la movimentazione. Ma sono soprattutto i temi della discussione che non sono cambiati: «La questione degli appalti che non diminuiscono, la legalità, i problemi legati alla disorganizzazione interna oltre che l’integrativo» ha sottolineato alcuni giorni fa il segretario provinciale Fiom, Thomas Casotto. Non ci sono chiusure pregiudiziali, la Fiom lo sta ribadendo da tempo. «Siamo pronti ad affrontare e discutere le questioni legate alla produzione e all’efficientamento - aggiunge Casotto - ma finora le proposte arrivate da Fincantieri non sono accettabili. Non vediamo diminuire l’appalto esterno e di conseguenza nemmeno risposte sullo sviluppo dell’occupazione nel territorio».

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