Sull’impianto al Lisert capigruppo concordi: tutelare l’ambiente

All’attenzione di maggioranza e minoranza pure le ricadute sull’attività portuale. Solo Blasig convinto senza se e ma
Di Laura Blasich

Il progetto di un mini-rigassificatore presentato da Smart Gas convince come prospettiva di sviluppo per la città "senza se e senza ma" solo la lista civica Cambiamo Monfalcone. Alla vigilia, o quasi, della riunione delle commissioni consiliari Ambiente e Programmazione territoriale ed economica, i capigruppo delle altre forze politiche, di maggioranza e di minoranza, procedono invece con i piedi di piombo. Nel centrodestra e nel centrosinistra si mette del resto in rilievo la portata dell'iniziativa che si inserisce in un contesto già di per sé complesso, vista la massiccia presenza industriale e quella della centrale termoelettrica. La principale forza di governo, cioé il Pd, assume comunque per ora l'atteggiamento più cauto. Forse anche a causa dell'esistenza al proprio interno di posizioni diverse.

«Stiamo lavorando con i nostri esperti a un esame della documentazione - afferma il capogruppo, Paolo Frisenna -. Sul progetto non c'è quindi né un veto né un via libera a priori e coerentemente con il passato non faremo sconti a nessuno. A titolo strettamente personale ritengo che il progetto al momento abbia diverse lacune da colmare».

Quello che il progetto deve dimostrare, secondo Frisenna, è «un'attenzione allo sviluppo complessivo della città, del porto e del settore diportistico».

Elisa Di Ilio, di Responsabilmente, si dice innanzitutto «sorpresa delle modalità di presentazione del progetto». «Ancora una volta d'estate e ancora una volta abbiamo poco tempo per valutare un progetto dagli impatti considerevoli», afferma, sottolineando però «la disponibilità a valutare senza pregiudizi». Nel centrosinistra esistono comunque posizioni già al momento più critiche. «Intanto non si può parlare di un progetto "mini" - afferma il capogruppo di Rifondazione comunista Alessandro Saullo -. Per la sua sensibilità Prc crede inoltre che lo sviluppo del litorale vada condiviso con la popolazione e con estrema attenzione. Non è la prima volta che ci viene proposto un impianto di questo genere: ci hanno provato la Snam nel 1995-1996 e Endesa nel 2007. Al momento ritengo che il progetto di Smart Gas sia pieno di criticità e una valutazione non potrà prescindere dalle ricadute sulla città». Saullo ricorda, comunque, come il centrosinistra a Trieste si sia opposto al rigassificatore di Gas Natural a Zaule.

L'Idv, che si è già espresso in modo critico, non sembra ritenere infine un impianto del genere «compatibile con la morfologia del golfo di Panzano», come afferma Claudio Martin.

Per il capogruppo di Sel (in minoranza) Giovanni Iacono, al di là di una rigorosa analisi dell'impatto ambientale, la discriminante sta nel rapporto tra il rigassificatore e la centrale A2A. «Non è concepibile avere una centrale a carbone e accanto un impianto di rigassificazione che magari potrebbe pure espandersi», spiega, ponendo anche il problema dei Paesi di provenienza del gas.

Un ragionamento complessivo su rigassificatore e centrale va effettuato anche per Anna Cisint di Obiettivo Monfalcone. «Non ho alcun pregiudizio, ma vanno verificati gli aspetti relativi a salute, sicurezza e ambiente, oltre che le ricadute sul porto», afferma. Per il capogruppo di Cambiamo Monfalcone Luigi Blasig queste saranno positive. «Il mio parere politico è che Monfalcone non può sempre perdere - dice - occasioni di sviluppare il porto e la propria economia».

Più sfumate le posizioni di Forza Italia e Lega Nord. «Credo che i temi dello sviluppo del porto e dell'economia dell'area vadano affrontate in modo più complessivo - sottolinea il capogruppo di Fi Giuseppe Nicoli - e non in modo parziale come ora. Quanto sta avvenendo a causa dell'evidente debolezza del centrosinistra».

Sul progetto di Smart Gas, Nicoli pure attende di approfondire la documentazione, ricordando comunque di essersi già espresso in aula contro una vocazione di Monfalcone come polo energetico.

Il capogruppo della Lega Nord Federico Razzini ribadisce di vedere con occhio positivo l'iniziativa se porterà lavoro per «la gente del posto» e una volta verificatane la compatibilità con le prospettive di sviluppo del porto.

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