Sulla spiaggia di Saccorgiana riappare la “diva” Adriana

L’esemplare di foca monaca approda vicino a Pola e si fa fotografare dai passanti poi una ragazzina si avvicina troppo e scappa. Nel 2012 la fuga dai turisti molesti

POLA. Si è lasciata ammirare per ore, spaparanzata sulla spiaggia di Saccorgiana a Pola. L’esemplare adulto di foca monaca è stato fotografato e filmato a lungo, manco fosse una celebrità di Hollywood e soltanto quando una ragazzina si è avvicinata troppo con un cellulare in mano, Adriana (è così che la chiamano in Croazia) ha pensato che fosse il caso di tornare nell’azzurro mare istriano, guadagnando il largo, magari per banchettare con il malcapitato pesciolino di turno.

È stato uno spettacolo davvero fantastico quello di sabato, riservato ai fortunati spettatori che hanno potuto constatare ancora una volta come il mammifero marino più a rischio nel Mediterraneo sia ormai un abitante con fissa dimore nell’Istria meridionale. Considerata scomparsa da decenni, la foca monaca è riapparsa negli ultimi anni nell’Adriatico settentrionale, con avvistamenti a Capo Promontore (Istria) e lungo le coste nord–occidentali dell’isola di Cherso.

Un evento che gli esperti hanno definito eccezionale, per la gran gioia di quest’ultimi, degli ambientalisti e dell’opinione pubblica.

Come è giusto che sia, questo animale è tutelato da una legge molto severa, ovvero la legge sulla salvaguardia dell’ambiente. Essa prevede in caso di uccisione della foca una multa di 100 mila kune, che al cambio fanno 13 mila e 100 euro. Anche ferire o importunare questa specie rara comporta pene pecuniarie molto salate.

È quanto rischiato nell’estate 2012 da alcuni turisti tedeschi, che – accortisi della presenza dell’animale su una spiaggia ghiaiosa di Cherso – l’avevano praticamente circondato, spruzzandolo con acqua di mare e urlando, al punto che la spaventata foca era stata costretta a fuggire in mare, cercando un luogo dove poter riposare in tutta tranquillità.

Le competenti autorità croate hanno fatto presente più volte che animali tutelati come le foche o i delfini non vanno avvicinati a meno di 50 metri e tanto meno disturbati o peggio. La foca monaca è in regime di tutela nelle acque adriatiche sin dal lontano 1935, ma va subito aggiunto che anche dopo quell’anno decine di esemplari furono uccisi dai pescatori, con la scusa che i mammiferi marini laceravano loro le reti per procurarsi i bocconcini prediletti, i pesci.

A sfogliare i giornali di mezzo secolo fa, si apprende che nel 1964 era stato ucciso nelle acque della Dalmazia quella che veniva ritenuta l’ultima foca presente in Adriatico.

Da allora e nei decenni successivi Adriana era considerata estinta in questo mare del Mediteraneo, definita una specie di sogno per i biologi marini e per chi ama la natura.

Un sogno che si è avverato ed anzi si ritiene che nel Nord Adriatico, versante croato, siano stazionati diversi esemplari di foca, la qual cosa attesta la pulizia e qualità delle acque, ospitanti sufficienti quantitativi di pesce e altre creature marine in grado di soddisfare l’appetito di questo sfuggente e magnifico mammifero.

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