«Sulla centrale a biomasse seminati solo dubbi e paure»
Mentre a Gorizia il “sì” alla centrale a biomasse continua a suscitare polemiche e divisioni a getto continuo, il progetto industriale finisce... all’Expo di Milano.
Succede infatti che l’impianto che verrà costruito in via Trieste nelle immediate vicinanze della linea ferroviaria, grazie alla tecnologia avanzata adottata, non produrrà ceneri inerti ma “biochar” di alta qualità, «i cui usi ed applicazioni - spiega l’imprenditore Enrico Roitz - sono interessantissimi e oggetto di grande attenzione nel mondo accademico e agricolo/industriale. Ho avuto modo, in questi mesi, di relazionarmi direttamente con il Cnr di Firenze e in particolare con il professore Franco Miglietta, massima autorità in Italia sul tema. Peraltro, sono stato invitato in qualità di imprenditore “illuminato” al convegno “Biochar: a sustainable solution for agricolture and the environment” che si terrà al Padiglione Italia mercoledì». Biochar è un termine di recente introduzione: un vero e proprio neologismo nato per indicare il carbone di legna, specificamente quello ottenuto dalla pirolisi della biomassa.
Roitz dà questo annuncio con il chiaro intento di lanciare un segnale ai detrattori e a chi non sopporta la realizzazione della centrale in quella location: attenti, quello che stiamo facendo è talmente apprezzato da meritarsi l’attenzione dell’Expò.
Roitz, quali sono le sue reazioni dopo il “sì” definitivo della Provincia? Si sente vincitore?
Siamo sempre stati fiduciosi, anzi certi, che le nostre ragioni, la portata e l’innovazione del nostro progetto industriale avrebbero trovato il pieno compimento autorizzativo e perciò, anche se non è bello ripetersi, pure oggi, come dopo il consiglio comunale di dicembre 2014, devo dire che ce l’aspettavamo.
Ma l’impianto continua ad essere contestato...
Noto con rammarico che da alcuni vengono strumentalmente ancora impugnati e sbandierati gli esiti dei due consigli comunali avversi al nostro progetto quali unici baluardi di verità: mi corre l’obbligo di ricordare che il primo pronunciamento è stato dichiarato illeggittimo dal Tar mentre il secondo irricevibile dalla Conferenza dei servizi. Varrebbe forse la pena di glissare... Riallacciandomi anche alle vicende del minirigassificatore di Monfalcone, che hanno avuto percorsi per certi versi simili, non posso non sottolineare la gran differenza tra il raccogliere e rappresentare le istanze dei cittadini o fomentarne strumentalmente dubbi e paure al solo fine di recuperare un po’ di visibilità mediatica.
Solo strumentalizzazioni, dunque?
Da parte nostra non abbiamo mai raccolto alcuna provocazione, né ribattuto alle incredibili falsità fatte apparire sulla stampa, proprio perché ci siamo resi conto da subito della loro strumentalità. La sede per aver ragione di denigrazioni, diffamazioni e calunnie non è la stampa, e coerentemente a ciò stiamo agendo ed agiremo.
C’è un aspetto positivo in tutta questa vicenda?
Devo dare atto che all’interno dell’amministrazione pubblica, e parlo di funzionari, dirigenti ed anche di chi ha responsabilità politica, abbiamo avuto modo e piacere in questo lungo percorso, di poterci confrontare con tante persone assolutamente competenti e preparate a molti e diversi livelli. E poi c’è un altro aspetto.
Quale?
Voglio evidenziare la gratificazione di essere finalmente arrivati alla conclusione di un lungo iter autorizzativo, anche questo è per noi motivo di soddisfazione e fiducia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo