Sul web la Regione è “maglia nera” in trasparenza
TRIESTE. Il sito della Regione Friuli Venezia Giulia è tra i meno “trasparenti” in Italia. A rilevarlo è la “bussola della trasparenza” dei siti web istituzionali, realizzata dal Governo in base a un decreto legislativo dell’aprile 2013, che valuta una serie di indicazioni che devono, o dovrebbero, essere presenti nei portali: 68 indicatori complessivi che riguardano pubblicità di documenti e procedure, trasparenza, accessibilità dei dati e durata delle informazioni sui siti; di questi indicatori il sito della nostra regione ne rispetta soltanto 40, secondo l’ultimo monitoraggio che risale a una settimana fa.
A rilevare la classifica negativa in questo settore è Forza Italia, tramite una conferenza stampa tenuta dal capogruppo Riccardo Riccardi e dal consigliere regionale Roberto Novelli. «A un anno dall’approvazione dell’apposito decreto legislativo – sottolinea Riccardi – un’amministrazione che è sempre stata indicata come esempio di efficacia e trasparenza, come quella del Friuli Venezia Giulia, si trova al 17° posto nonostante in queste ultime settimane, dopo le nostre segnalazioni, si sia intervenuto su alcuni aspetti».
Le informazioni che, secondo la rilevazione del Governo, mancano nel sito della Regione sono numerose e di varia natura. Sono carenti o assenti, ad esempio, i dati relativi al monitoraggio dei tempi delle procedure amministrative ma anche le informazioni sui provvedimenti, siano essi presi dagli organi politici o dalla dirigenza.
Ma cittadini e imprese faticano a trovare sul portale istituzionale anche le scadenze degli obblighi amministrativi, le informazioni che devono comunicare alla pubblica amministrazione e le sanzioni in cui potrebbero incorrere per la mancata comunicazione dei dati, i controlli a cui sono sottoposte le aziende, la carta dei servizi e gli standard di qualità, i tempi medi di erogazione dei servizi e i dati sulla tempestività dei pagamenti da parte della Regione.
Ma non solo: il sito non risponde ai requisiti dettati dallo Stato nemmeno per quanto concerne le informazioni sugli incarichi amministrativi di vertice, sul personale non a tempo indeterminato, sul patrimonio immobiliare e sulla sua gestione (compresi i canoni di locazione e gli affitti della Regione), sulle opere pubbliche e gli interventi straordinari e di emergenza. Forti critiche alla presidente della Regione da parte di Roberto Novelli: «Serracchiani ha fatto di velocità e capacità di azione un suo mantra, dichiarando di essere in grado di poter fare cinque cose contemporaneamente. Evidentemente la trasparenza è la sesta visto che non le è riuscita molto bene…». Secondo Riccardi le mancanze del portale istituzionale della Regione «rappresentano una carenza nei rapporti con i cittadini e le imprese». Un vulnus che, attacca il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, «stavolta non potrà essere addebitato all’amministrazione precedente, visto che il decreto è in vigore da un anno, e mi auguro che sia la politica a dare risposte in questo senso e non si scarichi la responsabilità sul dirigente di turno».
A replicare è invece il responsabile per la Trasparenza e la prevenzione della corruzione, Mauro Vigini, che punta il dito proprio sull’amministrazione Tondo, che «ci ha costretto ad una corsa a ostacoli» e spiega come «la sezione Trasparente del sito si basa sulla precedente Amministrazione aperta che l'attuale giunta ha trovato assai carente». Secondo Vigini «il punteggio di oggi è molto influenzato dal fatto che, per diverse sezioni, chi ci ha preceduto non ha lasciato dati da pubblicare. Ad esempio, la sezione Performance è vuota perché la Regione è stata lasciata per 5 anni senza il Piano della performance. Siamo già in rimonta e - aggiunge Vigini - di settimana in settimana vengono aperte nuove sezioni. Lavoriamo ogni giorno per fare trasparenza vera per la comunità regionale - conclude il dirigente - e siamo impegnati attivamente in una corsa ad handicap che vinceremo».
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