«Sul Polo museale dell’Icmp pronti ad andare in Procura»

Porto Vecchio, Italia Nostra attacca l’Authority: restauri costati milioni, nessuna risposta sulla gestione futura
Giugno 2012: l'inaugurazione della Centrale idrodinamica
Giugno 2012: l'inaugurazione della Centrale idrodinamica

«Siamo pronti ad agire legalmente e a presentare un esposto alla Procura». L’avvocato Marcello Perna, presidente della sezione di Trieste di Italia Nostra, manda un avviso all’Autorità portuale di Trieste sulla liquidazione in corso dell’Istituto di cultura marittimo portuale (Icmp) che mette a rischio il futuro del polo museale del Porto Vecchio. «Se la stazione idrodinamica verrà chiusa al pubblico e ai volontari verrà impedito l’ingresso noi agiremo di conseguenza. La cosa non finirà qui» spiega Perna. Il tempo è scaduto: il 31 dicembre si avvicina e lo smobilizzo è nell’aria. L’associazione Aldebaran ha già smantellato le mostre allestite alla centrale idrodinamica. Un polo museale lasciato alla deriva dall’Autorità portuale in mano a Marina Monassi.

«In relazione alla convenzione esistente tra l'Icmp di Trieste e Italia Nostra nazionale, per la collaborazione nel Polo museale, ancora in atto fino a giugno 2015, e dell'articolo 11 di questa che precisa che qualsiasi modifica o integrazione debba essere motivata e concordata per iscritto tra le parti - spiega Perna - Italia Nostra ritiene che, fino a quando non verrà formalmente revocata o scadrà la suddetta convenzione, ha il dovere di continuare ad assicurare l'apertura al pubblico del polo museale».

Tra l'altro Italia Nostra ha chiesto ufficialmente il subentro nella gestione del Polo museale senza ricevere alcuna comunicazione in merito. «Non ci hanno degnato neanche una risposta - aggiunge l’avvocato di Italia Nostra - Grazie ai nostri volontari la Centrale idrodinamica è rimasta ininterrottamente aperta al pubblico dal giugno 2012, e ha potuto essere utilizzata, con la loro sorveglianza, anche in orari serali. Altre associazioni hanno contribuito, a titolo gratuito, ad allestire mostre che hanno dato vita ad appuntamenti importanti».

Ma non è tutto. «La Sottostazione elettrica resta l'altro punto dolente di tutta la vicenda del Polo museale, essendone stata impedita la fruizione pubblica da moltissimi mesi e senza alcuna motivazione, nonostante i finanziamenti pubblici conseguiti per questo: quanto meno, sempre grazie alla disponibilità di Italia Nostra, si sarebbe potuto permettere l'apertura della sala, un gioiello che tutti vorrebbero conoscere» continua Perna.

Il restauro e recupero della Centrale idrodinamica e della Sottostazione elettrica sono costati la bellezza di 12 milioni di euro di fondi pubblici. «Considerati gli alti costi sostenuti per la costituzione del Polo museale, il cui scopo appare vanificato, si interesseranno gli organi di vigilanza per chiarire responsabilità e decisioni inesplicabili che hanno ridotto senza ragione il godimento dei beni pubblici tutelati: non è più possibile conoscere con chiarezza né orari di apertura, né le giornate, né un programma di attività future, che ben difficilmente appare direttamente gestibile dall'Autorità portuale». Italia Nostra avanza «dubbi sulla legittimità delle scelte che hanno portato, a pochi giorni dalla scadenza dei vertici dall'Authority, alla liquidazione dell'Icmp».

Spiega Perna: «Da nostre fonti risulterebbe infatti che il rilievo della Sezione del Controllo sugli Enti della Corte dei conti (n. 119/2013) abbia riguardato in particolare enti o fondazioni in concorrenza con altri interventi delle Autorità portuali, comportanti l'utilizzo di risorse finanziarie di natura pubblica: ma dovrebbero restarne escluse, in base all'articolo 4 del dl 95/012, le fondazioni istituite per promuovere i beni e le attività culturali. Non sappiamo se l'Autorità portuale abbia fatto presente agli organi di vigilanza la particolarità della fondazione, almeno per il settore museale, la Convenzione con Italia Nostra nazionale».

Italia Nostra intanto continuerà ad assicurare il proprio servizio per garantire l'apertura continua al pubblico del polo museale, «riservandosi di valutare sotto l'aspetto legale di danno pubblico e d'immagine, l'eventuale interdizione ai propri volontari dell'accesso alla centrale idrodinamica, quanto meno sino a che non avrà ricevuto comunicazione ufficiale dell'estinzione dell’Icmp».

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