Sul mercato l’ex filiale della Ljubljanska Banka
TRIESTE Va sul mercato il moderno edificio che in Strada di Vienna a Opicina, in direzione di Fernetti, aveva ospitato per alcuni anni la filiale della “Nova ljubljanska banka” (Nlb), l’istituto di credito sloveno coinvolto in molte questioni finanziarie e non, proprietà statale che la Commissione Ue pretende venga privatizzato. E’ Slovenia Invest a curare la vendita del vasto stabile di Opicina, avvalendosi sulla piazza triestina dell’immobiliare Perla. La decisione di cedere l’asset è recente e data qualche settimana.
L’edificio venne costruito poco più di dieci anni fa ed è affittato all’80% da cinque aziende che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica e nel commercio caffeicolo. Gli attuali proprietari detengono un ufficio che sarà liberato una volta definita la vendita. L’area totale costruita - avverte l’offerta cofirmata da Slovenia Invest e da Perla - supera i 2mila metri quadrati, mentre lo spazio utile netto si attesta poco oltre i 1600 mq. L’inaugurazione della filiale bancaria avvenne invece nel 2010, ma l’attività durò poco: infatti nei primi mesi del 2014 arrivò la doccia fredda, con la chiusura della sede e il taglio dei 19 posti di lavoro legati alla base di Opicina. Slovenia Invest e Perla attendono venerdì 16 marzo per ricevere proposte di acquisto non vincolanti.
A tale proposito, da parte della vendita si chiarisce che la prima stima del complesso ammontava a 5 milioni di euro. Poi la proprietà si sarebbe orientata verso una maggiore flessibilità, per favorire differenti opzioni di acquisto: quindi, in questa fase non c’è un’indicazione di prezzo fissa, alla quale attenersi nel presentare le “candidature”. Comunque si punta su un target alto. La manchette, che annuncia la vendita, lo dichiara apertamente: la struttura è recente, ecosostenibile, arredata con standard elevati, dotata di un ampio parcheggio, ben sistemata lungo la via che porta verso l’autostrada e verso il confine sloveno. Non a caso - recita l’offerta - si addice sia a un investitore che sta ricercando un reddito stabile a lungo termine che a un’azienda interessata a una sede di qualità nella periferia cittadina. Secondo informazioni ufficiose, nonostante l’affaccio sul mercato sia di poche settimane, ci sarebbe già curiosità attorno a questa possibilità di business. In particolare, si sarebbe fatto avanti un gruppo austriaco.
La presenza della Nlb durò in pratica un quadriennio. La crisi finanziaria della banca lubianese, manifestatasi tra il 2013 e il 2014, motivò il quartier generale del gruppo a chiudere sedi estere e filiali in patria, con l’obiettivo di tagliare un quinto degli organici che si aggiravano attorno ai 3500 dipendenti. La sorte di Opicina era segnata: si interessò alla vicenda il vicepresidente del Consiglio regionale Fvg, Igor Gabrovec, il quale scrisse all’allora premier slovena Alenka Bratusek per sottolineare la strategicità dell’investimento compiuto su Opicina. Ma la risposta non lasciò margine a speranze: la chiusura della filiale triestina era uno dei capitoli sui quale s’imperniava il piano di ristrutturazione e di riorganizzazione che la banca aveva preparato per risanare la situazione. In realtà Nlb da quelle difficoltà non sembra ancora uscita: anche l’altro giorno il ministro delle Finanze Mateja Erman si trovava a Bruxelles per discutere con l’eurocommissario Vestager sulla privatizzazione del gruppo.
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