Sul Carso c’è il lupo, giallo su una carcassa
Un giovane esemplare trovato morto sul ponte del Versa. Il docente Filacorda: «Avvistati a Dolegna, seguono l’acqua»
GORIZIA Il lupo è arrivato in provincia di Gorizia. A confermarlo è Stefano Filacorda, docente all’Università di Udine dove coordina il progetto di studi sulla fauna selvatica regionale. «Segnalazioni plausibili della presenza di questo animale – sottolinea – sono giunte dalla zona di Dolegna al confine con la Slovenia e dal Carso goriziano».
Non solo: c’è ora infatti un “giallo” riguardante questa specie anche nell’area tra Cormons e Mariano. L’assessore comunale cormonese all’ambiente Mauro Drius, infatti, svela: «Qualche settimana fa un cucciolo di lupo è stato trovato morto, probabilmente investito da un’auto di passaggio, a lato-strada nei pressi del nuovo ponte sul Versa». Una testimonianza, dunque, che darebbe ulteriore forza alla tesi della conquista di questa porzione di territorio da parte del lupo. Filacorda, però, sull’episodio tra Cormons e Mariano preferisce andarci cauto: «Da un lato è possibile che questa specie possa muoversi in quella zona perché lì si trova un corso d’acqua – evidenzia – dall’altro è molto difficile che si tratti di un cucciolo perché in questo periodo dell’anno i piccoli si muovono davvero poco, restando al sicuro all’interno del proprio gruppo famigliare. È più probabile che si possa essere trattato di un esemplare giovane, magari di un anno, anche se a quell’età è ormai simile a un adulto. Sarebbe in ogni caso interessante capirne qualcosa di più, anche se il fatto che possano essere stati visti dei resti nei pressi di un torrente agevola la tesi che il lupo possa essere arrivato sin lì, seguendo proprio il corso d’acqua».
D’altronde a marzo la carcassa di un altro esemplare di lupo è stata trovata a soli un paio di chilometri di distanza: «Per la precisione a San Giovanni al Natisone – aggiunge Filacorda – si tratta di una zona non distante. E in ogni caso è certa la presenza del lupo in territori di pianura della nostra regione».
Insomma, prende sempre più corpo l’ipotesi che, dopo lo sciacallo dorato più volte avvistato in zona-Cormons e ormai territoriale sul Carso goriziano e isontino, da queste parti sia arrivato anche il lupo. Se così fosse sarebbe una buona notizia non solo per l’ecosistema, ma anche per il mondo dell’agricoltura: il cinghiale, le cui scorribande sono parecchio temute da chi ha coltivazioni in quest’area, avrebbe così un nemico naturale che potrebbe limitarne il raggio d’azione. Ma è presto per trarre conclusioni definitive: sulle dinamiche relative alla presenza del lupo nella provincia di Gorizia gli studiosi del team guidato dal professor Filacorda stanno ancora indagando. Il lupo è senz’altro radicato invece in altre zone d’Italia: gli Appennini da anni sono diventati l’habitat di questa specie che ama vivere e muoversi in branco, ma negli ultimi decenni questo animale si è molto diffuso anche nelle zone nord-occidentali al confine con la Francia. È inoltre una specie presente nelle zone centrali dell’ex Jugoslavia. Probabile che i lupi avvistati in provincia di Gorizia siano risaliti fin qui proprio provenienti dai Balcani. —
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