Sul cacciatorpediniere Ross tra scale, ponti e lanciamissili

Ormeggiata al Molo Settimo, la nave della marina statunitense ripartirà oggi. Un giro a bordo con il comandante Bryan S. Gallo alla scoperta di attività e storia
Lasorte Trieste 02/02/18 - Molo VII, Visita Nave Militare USA, USS Ross, Console Generale degli Stati Uniti a Milano, Elizabeth Lee Martinez, Roberti, Porzio
Lasorte Trieste 02/02/18 - Molo VII, Visita Nave Militare USA, USS Ross, Console Generale degli Stati Uniti a Milano, Elizabeth Lee Martinez, Roberti, Porzio

Sul cacciatorpendiniere americano Ross tra scale, ponti e lanciamissili

TRIESTE Le immagini di un anno fa, quando insieme all’unità sorella “Porter” ha lanciato 60 missili Tomahawk contro la base aerea dei governativi siriani di Shayrat, su ordine del presidente Donald Trump, in risposta a un sospetto attacco con armi chimiche, scorrono sui maxi schermi della sala di comando, insieme ad altri video di tanti pattugliamenti e operazioni condotte in tutto il mondo, ormai da anni. È stata impiegata in tante missioni complesse la Uss (United States ship) Ross, cacciatorpediniere della marina militare statunitense, approdato nei giorni scorsi a Trieste per una sosta tecnica, che ieri ha accolto a bordo il console generale degli Stati Uniti a Milano, Elizabeth Lee Martinez, alla sua prima visita ufficiale a Trieste in questi giorni, il prefetto Annapaola Porzio e il vicesindaco Pierpaolo Roberti.



A illustrare la tecnologia del mezzo è stato il comandante Bryan S. Gallo. «Si tratta di una sosta che rientra nelle attività di routine della nave – ha spiegato – nell’ambito di diverse tappe in Italia e per il nostro equipaggio è anche un’occasione per scendere a terra e visitare le bellezze di questa città. L’Italia in generale è un bellissimo Paese, la conosciamo perché abbiamo effettuato soste anche in altri porti. E poi – ha aggiunto scherzando – da voi si mangia anche bene».

Ormeggiata alla banchina 57 del Molo Settimo di Trieste, con divieto di avvicinamento in un raggio di 200 metri, l’unità della marina militare a stelle e strisce ripartirà oggi. Ieri il comandante ha guidato gli ospiti nel labirinto di spazi, quasi tutti sotto coperta, tra scale, ponti di collegamento, fino al cuore pulsante della nave, la sala operativa, dove ha ricordato le principali attività svolte nel corso del 2017 in particolare, attraverso alcuni video, foto, interviste, e descrivendo le strumentazioni, di fondamentale supporto a ogni minimo movimento, sia durante la semplice navigazione, sia in attività impegnative “sul campo”. Attenzione puntata anche sulla dotazione del cacciatorpediniere, uno degli aspetti che più ha incuriosito gli ospiti, il numero uno della Uss Ross si è soffermato infatti sull’imponente sistema lanciamissili presente. Misure di sicurezza complesse anche tra una sala e l’altra del giro guidato, accompagnato anche dagli altri membri dello staff di bordo.

Niente visita agli spazi esterni invece, a causa delle proibitive condizioni meteo della giornata. Tra le autorità la console Elizabeth Lee Martinez, in città durante la settimana anche per alcuni incontri istituzionali. «È la mia prima volta a Trieste, è davvero bella – ha sottolineato – affascinante così come la sua storia. Credo sia unica in Italia sotto molti aspetti, stupenda, e anche la gente è molto cordiale. Spero di tornare quando il tempo sarà migliore». Nell’occasione il vicesindaco Roberti ha donato alla console un libro dedicato proprio a Trieste.

A bordo 300 membri dell’equipaggio, alcuni militari giovanissimi, ma già da tempo in forza alla flotta statunitense. «Speravamo di goderci un po’ la sosta – hanno spiegato ieri alcuni osservando la pioggia battente – forse è meglio tornare a Trieste in un’altra occasione, magari d’estate, per poterla visitare con il sole».

Lunga la storia della nave, uscita dai cantieri americani a metà degli anni ’90: un cacciatorpediniere missilistico della Classe Arleigh Burke, la ventunesima unità della serie, la seconda nave della Us Navy a portare il nome Ross - la prima, Dd-563, al lavoro nella Seconda guerra mondiale, doveva il nome a David Ross, capitano della Marina Continentale, la forza navale nordamericana nella Guerra d’indipendenza contro la Gran Bretagna (1775-1783). Il mezzo giunto a Trieste è intitolato invece a Donald K. Ross, Medaglia d’Onore, massima onorificenza statunitense, conquistata dal tenente della Marina Usa per essersi distinto durante l’attacco giapponese a Pearl Harbour, nel 1941.

La chiglia di Uss Ross è stata posata nell’aprile 1995 a Pascagoula, nel Mississippi, battezzata un anno dopo, mentre l’equipaggio è salito a bordo nell’aprile del 1997 e l’ha condotta a Galveston, in Texas, dove era stata commissionata. Dopo aver completato le prove necessarie per i mezzi da combattimento e un ciclo di addestramento, Ross ha eseguito il suo primo impiego il 26 marzo 1999 come parte del Theodore Roosevelt Battle Group. Il primo schieramento della nave includeva gli attacchi missilistici Tomahawk a sostegno dell’operazione Forza Alleata in Kosovo, la prima di combattimento mai effettuata nella storia della Nato.

Da allora non si contano le attività portate a termine. Più recentemente il cacciatorpediniere è partito da Rota in Spagna, sua base, il 5 gennaio 2018 per la sua sesta missione di pattuglia a supporto degli interessi della sicurezza nazionale Usa nell’area operativa della Sesta Flotta degli Stati Uniti. Dal 10 al 13 gennaio 2018 ha sostato nel porto di Agadir, in Marocco, per una visita programmata, con l’obiettivo di curare le relazioni Usa-Marocco. L’equipaggio ha partecipato all’esercitazione African Sea Lion con la Marina Reale del Marocco, mirata a garantire un supporto navale di superficie, coordinato e combinato. Dopo African Sea Lion, è entrata nel Mediterraneo dove l’equipaggio ha preso parte a un addestramento integrato, prima di proseguire verso Trieste.

 

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