Suicidio a Melara, parla l'amico: «Nessuno immaginava che sarebbe finita così»

Un conoscente ricorda la donna che si è lanciata nel vuoto il giorno prima dell’udienza contro l’ex, da lei accusato di essere violento
Lasorte Trieste 14/02/19 - Melara
Lasorte Trieste 14/02/19 - Melara

TRIESTE «Nell’ultimo periodo sembrava stare meglio, nessuno di noi si aspettava un gesto simile». Così un amico ricorda la donna gettatasi nei giorni scorsi da un terrazzo del quadrilatero di Rozzol Melara, il giorno prima del procedimento giudiziario a carico dell’ex che lei stessa aveva denunciato.

Per la donna, madre di due figli piccoli, continueremo a usare il nome di fantasia di Giulia, mentre per l’amico useremo un altro nome di fantasia, Alessandro. Racconta ancora quest’ultimo: «Io condividevo da tempo l’attività sportiva di Giulia - spiega -. Più di un anno fa abbiamo iniziato ad allenarci assieme. Lei aveva accumulato del peso con le gravidanze, e fare sport l’aveva aiutata a tornare in forma». Alessandro tratteggia l’immagine di una donna che, pur avendo attraversato periodi molto difficili, stava ritrovando una situazione di normalità: «So che aveva avuto momenti difficili e che si era separata dal suo compagno. Ma ultimamente aveva trovato casa e mi sembrava stesse tornando a una vita normale, nessuno di noi si aspettava un gesto simile. L’anno scorso siamo anche andati in gruppo alla festa di compleanno di suo figlio, abbiamo riso e scherzato assieme».

Uno dei canali attraverso cui il gruppo degli amici sportivi di Giulia si teneva in contatto era una chat di Whatsapp: «Fino a pochi giorni fa si scherzava assieme e sembrava non ci fossero problemi. Poi questa settimana ci ha fatto sapere che non sarebbe venuta all’allenamento perché aveva degli impegni».

L’impegno, evidentemente, poteva essere proprio il procedimento giudiziario innescato dalla denuncia che Giulia aveva presentato contro il suo compagno, accusato di perseguitarla. Il giorno dopo il suicidio l’uomo sarebbe dovuto comparire per la prima volta davanti a un giudice, il gup Guido Patriarchi, per l’udienza preliminare in Tribunale.

Racconta ancora Alessandro: «Sapevo che doveva gestire questa cosa del procedimento e che era un momento complicato. Nei giorni scorsi una nostra amica aveva passato un’ora al telefono con lei per tirarla su di morale». Aggiunge ancora l’amico: «Ma conoscendola sapevo che aveva passato di peggio e sinceramente nessuno pensava che potesse succedere una cosa del genere. Quando l’ho saputo faticavo a crederci, e così anche tutte le altre amiche quando le ho avvisate».

Secondo le testimonianze di altre amiche, da tempo la donna subiva pressioni da parte dell’ex compagno proprio a causa del procedimento giudiziario. Qualche ora prima di quel gesto estremo Giulia aveva scritto alla sua legale, l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano, in cui diceva: «Le comunico che ho deciso di revocare l’incarico nel procedimento penale contro il sig. (qui viene indicato il nome dell’ex compagno, ndr) e che non voglio proseguire con il procedimento civile». E il procedimento in questione, non ancora aperto, riguardava una possibile causa per l’affidamento dei figli. —

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