«Su Rosato non cambio idea»
Il cortocircuito politico innescato dalla consulenza all’ex direttore della Ferriera Francesco Rosato con Sel che puntava i piedi minacciando di uscire dalla maggioranza, un rimpasto in giunta che si annuncia sofferto, la satira sul ponte nano mai digerita: un minestrone di problemi che rischia di avvelenare la vita alla giunta Cosolini.
Sindaco, per rompere il ghiaccio dica innanzitutto una cosa di sinistra. La prima che le viene in mente, così rassicura i suoi compagni di cordata...
Una cosa di sinistra? Al di là della divergenza di opinioni su questo specifico caso, considero l’emergenza lavoro una priorità assoluta.
Bene, allora procediamo. C come consulenza. Era proprio necessario affidarla a Francesco Rosato? Non si immaginava di poter creare tutta questa tempesta?
Era necessaria. Avevamo bisogno di una persona con competenze tecnico-industriali per essere parte attiva nel processo di riconversione della Ferriera. L’amministrazione non aveva risorse umane di questo tipo, altri enti non si sono mossi e allora abbiamo deciso di fare noi...
Proprio sicuro di aver fatto la cosa giusta? L’assessore all’ambiente Laureni non avrà certo fatto salti di gioia....
Con Laureni mi sono chiarito, ho dovuto farlo per salvaguardare un clima di squadra che si basa sulla solidità del rapporto umano. Il Comune non chiede a Rosato di essere il garante del processo ambientale ma di diventare un supporto nella fase di riconversione contando sul fatto che conosce bene il sito e sulle relazioni che ha costruito in questi anni.
D’accordo, ma visto che la Ferriera è stata spesso sotto tiro per i danni ambientali che crea, non si sarebbe comunque facilitato la vita prendendo un esperto da qualche altra parte?
Era la strada più semplice. Rosato, però, non ha mica il mandato di allungare la vita alla Ferriera. Ha il compito, ripeto, di collaborare per trovare delle possibilità e dei progetti che ci consentano di avviare la riconversione.
Non è magari un nome che le è stato suggerito?
È una scelta esclusivamente mia, me ne assumo tutte le responsabilità. E poi ci conosciamo da troppi anni, dal 2004.
Una scelta pericolosa che può portare a una rottura. Nella riunione di maggioranza di mercoledì, tuttavia, sarebbe stato più conveniente ritirare il contratto di consulenza, appallottolarlo e buttarlo nel cestino da una certa distanza come si faceva a scuola nei momenti di noia...
Premesso che da ex cestista i cestini a scuola li centravo quasi sempre, penso che bisogna andare avanti così. Rosato ci serve, ci sono prossimamente dei passaggi decisivi come il tavolo tecnico strappato a Roma per Trieste. Questioni in piedi troppo importanti per cambiare adesso. Detto questo, comprendo le ragioni di chi all’interno della maggioranza la pensa diversamente. Legittimo. A Sossi, per esempio, mi lega un rapporto di amicizia e di stima.
C come Crisi. Metta che Sel alla fine decida di uscire da questa compagine: avrebbe i numeri per continuare ma sarebbe una maggioranza un po’ zoppa....
Certo, ma non accadrà. Al di là dei numeri, c’è bisogno di una maggioranza che abbia un patto vero e solido.
R come rimpasto. Lo aveva annunciato per la fine di questo mese. Trieste non merita di restare un anno intero senza un assessore alla cultura a tempo pieno....
Lo faremo molto presto. Diciamo che l’attuale assessore alla cultura (la delega ce l’ha Cosolini ndr.) non vedrà la primavera. Lo faremo prima delle elezioni regionali. A chi mi subentrerà voglio fornire un quadro di bilancio certo su cui operare.
Allora quando?
Presto, forse anche prima delle politiche.
Per la cultura si fa il nome dell’assessore Omero, forse finora schierato fuori ruolo.
Fuori ruolo? Nooo. Sta lavorando bene tenuto conto che è impegnato su un campo difficile. Un compito a volte ingrato come l’aveva l’assessore Sonego con Illy.
Come dire niente cultura a Omero, a chi tocca allora?
Un’idea c’è, niente nomi per ora.
A proposito di cultura, che fine ha fatto il consulente Miracco?
Lavora, lavora. Su alcuni appuntamenti per il 2013-14, con tutte le difficoltà derivanti dai tagli.
Su quali progetti?
Mah, adesso dovrei appena vedere in ufficio, non saprei di preciso...
Torniamo al rimpasto, qualche assessore non sarà più in giunta a Pasqua?
Ma io sono soddisfatto di questa giunta. Se prendevo persone più esperte si sarebbe detto che era ora di finirla con i vecchi marpioni; io ho puntato sul rinnovamento. Logicamente ci sono più difficoltà di percorso ma non è una giunta debole.
L’avvocato Consoli, dicono da più parti, starebbe per lasciare: sarebbe stanco e stufo di lottare con un bilancio che si restringe di giorno in giorno...
Consoli sta facendo uno sforzo straordinario per conciliare la sua attività di avvocato a quella di assessore. Un lavoro eccellente sotto il profilo qualitativo.
Non ha risposto.
Per ora è con noi.
P come....Vediamo se indovina.
Porto?.
Sbagliato, come ponte. Non querelerete mica il mago Casanova per il suo sketch sul ponte corto?
Vedrete, faremo una bella festa per l’inaugurazione cercando di non cadere in acqua... Al di là di qualche esagerazione, in effetti è l’ora di cogliere l’aspetto scherzoso della questione. Alcune gags sono esilaranti.
Tutti liberi allora, si può ridere sulle disgrazie del ponte corto...
Ma non è corto.... Potevamo forse gestirla meglio a livello comunicativo, bisogna però rispettare il lavoro di assessori e dirigenti. Ma la satira ci sta se non è volgare.
Ancora P, come....
Porto?
Ancora acqua, Picchione, ormai un must... È vero che la butterebbe giù dal suddetto ponte metaforicamente parlando? La Soprintendente sta bloccando mezza città...
Non butterei mai nessuno dal ponte. Vorrei invece confrontarmi con lei per trovare un punto di incontro. Sono preoccupato perché se si fermano le opere si frena anche l’economia e non abbiamo quindi le risorse per conservare la bellezza.
F come....Finley. Tutti quei soldi buttati per un gruppo di ragazzetti in tempi di spending review. Mike Sponza sostiene che a Trieste c’erano fior di musicisti pronti a suonare gratis o quasi.
I musicisti triestini hanno suonato quest’estate e non gratis. Giustamente sono dei professionisti e si fanno pagare. I Finley? Mi hanno riferito che la piazza non era deserta... Anzi. E poi il cachet incide al massimo sul 20% della spesa.
C come concessione. Quante probabilità ci sono che ad aprile i concessionari di Porto Vecchio battano in ritirata?
Mi auguro nessuna. Stando al gioco dei numeri penso che ci sia il 65% delle probabilità che il progetto vada in porto e il 35% che se ne vadano. Ma bisogna andare avanti a tutti i costi. Per il bene della città.
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