Stx France, una sola offerta: «C’è Fincantieri in campo»

MILANO. Ultimo giro di boa per la vendita di Stx France e il riassetto della cantieristica navale europea, dal quale potrebbe emergere Fincantieri quale dominus del settore. È scaduto ieri il termine per presentare le offerte di acquisto del ramo d'azienda francese del gruppo coreano Stx, messo in vendita dal Tribunale di Seul nel corso delle procedure di liquidazione.
A sorpresa è arrivata una sola busta nella buca delle lettere dei giudici che avranno tempo fino al 3 gennaio per decidere se la proposta economica è congrua oppure no. Il Tribunale di Seul non ha fatto nomi. Fincantieri a sua volta non conferma e non smentisce alcunché, né tantomeno ha emesso note ufficiali. Ma è proprio Fincantieri «l’unico gruppo a avere avanzato un’offerta per il gruppo armatoriale Stx France», secondo l’agenzia Reuters che cita «una fonte vicina alla vicenda».
In corsa per gli ex Chantiers Atlantiques, unica società profittevole della conglomerata coreana, e che ha appena vinto commesse per navi da crociera dal valore di 4 miliardi di euro, c'erano almeno quattro pretendenti tra cui Fincantieri, il gruppo asiatico Genting, fondi di investimenti sino-britannici, gli olandesi Damen Shipyard sostenuti dal supporto finanziario degli operatori crocieristici Msc e Royal Caribbean.
Sulle ipotesi di offerta era e resta decisivo l'assenso dello Stato francese, che - oltre a essere azionista al 33,3% di Stx France - dispone di una normativa di golden share in grado di stoppare scalate sgradite all'Eliseo. È perciò assai probabile il coinvolgimento di Dcns, l'azienda pubblica che si occupa di cantieri navali militari, nella cordata che rileverà Stx France dalle secche della liquidazione.
Chi sarà dunque il partner nonché azionista di maggioranza dei cantieri di Saint Nazaire? Fincantieri è particolarmente ansiosa di giocare un ruolo da protagonista nel consolidamento del settore in Europa, cavalcando così la crescita della domanda crocieristica globale. Inoltre Saint Nazaire ospita il bacino a secco più lungo del continente, oltre un chilometro che permette di conquistare commesse sempre più grandi.
Secondo i media transalpini, l'ad di Fincantieri Giuseppe Bono avrebbe visitato nelle scorse settimane lo stabilimento di Saint Nazaire, incontrando i vertici aziendali e anche i sindacati che avevano espresso preoccupazioni su un eventuale ingresso italiano a causa dell'alleanza stretta l’estate scorsa da Fincantieri con China State Shipbuilding.
In sostanza i rappresentanti dei lavoratori transalpini temono che Fincantieri possa rivelarsi il cavallo di troia per una futura riorganizzazione made in China. Fantacantieristica, probabilmente. Ma i 2.400 lavoratori hanno visto negli ultimi anni tanti passaggi di consegne, e pur rimanendo una gallina delle uova d'oro, devono affrontare lo spettro della liquidazione. Bono ha comunque affermato più volte di essere interessato a ogni ipotesi di consolidamento, in modo tale da affrontare la crescita su scala globale.
Il termine delle scadenze per la presentazione delle offerte per Stx non ha eccitato la Borsa, il titolo è rimasto piatto, in progresso in pochi punti percentuali. Del resto negli ultimi sei mesi l'azione Fincantieri ha corso molto crescendo del 35%, e solo nell'ultimo mese è balzata del 10%, rinvigorita dalla conferma degli ordini per 2 miliardi di Virgin Voyages.
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