Studio a distanza e formula rebus: a Trieste la corsa a ostacoli verso la maturità

TRIESTE Dirigenti scolastici, docenti e studenti in trepida attesa. L’esame della maturità 2020 si avvicina, ma ancora non è chiara quale sarà la formula adottata per la prova. L’incertezza attuale, per tutti, è il fattore che più preoccupa. Tra le ultime novità quella che riguarda la commissione, che sarà formata da sei interni e dal presidente esterno. Se poi, come sembra, non si tornerà a scuola entro il 18 maggio, l’esame consisterà solo in un orale, definito più corposo.
«Auspico che il colloquio si possa fare in presenza e non a distanza – commenta Teresa Tassan Viol, presidente dell’associazione nazionale presidi del Friuli Venezia Giulia –, naturalmente la data del 18 maggio è lo sbarramento che ci farà capire qualcosa in più, anche se pare che a scuola i ragazzi non torneranno quest’anno. Ma se le prove scritte probabilmente non si faranno, nutro una speranza per gli orali, naturalmente con le dovute cautele, con la commissione a distanza di sicurezza, così come i ragazzi, uno alla volta. Sempre se la situazione non sarà quella di emergenza o di focolai con nuovi contagi. Ma parliamo di giugno, quindi non nell’immediato, e spero ci saranno a breve sviluppi positivi. Voglio credere che almeno il colloquio – ribadisce – si farà come in passato, per i ragazzi è un’opportunità importante, per concludere un ciclo di studi e di vita».
Tra i presidi il confronto con gli insegnanti e i ragazzi è quotidiano. E i docenti stessi, ai tempi del Covid-19, un po’ ovunque hanno avviato un dialogo con i ragazzi che va al di là dello studio, ma comprende anche consigli e un aiuto nei momenti di sconforto.
«L’unica preoccupazione degli studenti, per il momento, deriva proprio da questa situazione di incertezza. Da parte nostra – racconta Oliva Quasimodo, dirigente scolastica del liceo Dante-Carducci – li rassicuriamo, li aggiorniamo, e raccomandiamo loro di ascoltare e leggere solo notizie ufficiali e verificate, perché purtroppo ne girano tante e non sempre corrette. Tutti stanno studiando, con grande impegno, per completare il loro percorso, e i docenti lavorano con loro a stretto contatto sebbene a distanza. C’è grande disponibilità da parte degli insegnanti, ma c’è anche un aiuto reciproco tra i giovani, magari chi ha più familiarità con la tecnologia supporta gli altri. Si è creata un’ottima rete di sostegno».
«Noto però il dispiacere dei ragazzi – aggiunge Quasimodo –, consapevoli che non concluderanno l’ultimo anno come si aspettavano. Sono tristi anche per il fatto di dover saltare le cene e le feste legate alla maturità, momenti di incontro che tanti attendevano con gioia. Anche su questo fronte li abbiamo consolati, ricordando che recupereremo tutto, insieme, quando torneremo alla normalità».
«Nell’immediato – spiega Anna Condolf, dirigente scolastica del Polo liceale di Gorizia – sarà necessario parlare con i consigli di classe per la nomina dei commissari interni, secondo le ultime novità comunicate, e poi come tutti attendiamo ulteriori chiarimenti per l’esame vero e proprio. Un altro elemento da considerare – sottolinea – saranno i termini valutativi, i criteri per assegnare il punteggio finale, non applicabili come prima. Per ora comunque la didattica a distanza ha funzionato molto bene – sottolinea –, siamo vicini non solo ai ragazzi, ma anche alle loro famiglie, e spero che questo momento di emergenza serva per far capire quanto alcuni settori, come la scuola o la sanità, siano da rafforzare e tutelare». —
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