Studenti del Volta vandali all’Università di Trieste: la dirigente vieta le gite scolastiche
Calci alle macchinette, ascensore manomesso, sputi dalle scale, frasi sessiste e antisemite durante l’incontro di orientamento in ateneo. Il provvedimento di Cuccia riguarda nove classi delle terze: «Qui disciplina, educazione e rispetto»
Gli atti vandalici messi a segno da alcuni studenti del Volta, durante un incontro di orientamento all’Università di piazzale Europa, sono costati cari alle classi terze dello stesso istituto tecnico. La dirigente scolastica Igea Cuccia ha deciso di sospendere per quelle classi i viaggi di istituto.
Svastiche, danni e sputi
Di fronte a sputi dal vano scale e un ascensore manomesso, nonché svastiche, frasi sessiste e antisemite disegnate sui blocchi per gli appunti, con i foglietti che poi sono stati fatti circolare tra i banchi, la dirigente non ha inteso transigere. Dando un segnale chiaro della distanza tra la scuola che dirige e quanto è messo in atto da alcuni studenti: «Il Volta è una scuola dove disciplina, educazione e rispetto sono cose fondamentali, quindi questi comportamenti non trovano spazio. E non dovrebbero trovarlo neppure fuori dall’istituto», così Cuccia.
L’orientamento
Andiamo con ordine. Il Volta coltiva un rapporto costante con l’Università di Trieste, proponendo ogni anno agli studenti l’opportunità di prendere parte alle attività di orientamento organizzate dallo stesso ateneo. Un modo per accompagnare i ragazzi nella scelta del futuro percorso universitario.
Così, le nove classi terze, il 12 dicembre scorso, si trovavano nella sede di piazzale Europa. Durante la conferenza a loro dedicata, approfittando del blocco per gli appunti che era stato loro fornito, alcuni alunni si sono cimentati in disegni che facevano riferimento ai campi di concentramento, con svastiche, commenti sessisti nei confronti delle donne ebree, altri spinti. Quei foglietti poi sono stati fatti girare tra i presenti. Fatti già gravi, ma evidentemente non sufficienti a riempire la noia di quegli studenti.
Ascensore manomesso
Che così si sono “divertiti” sputando dalle scale, colpendo a calci il distributore delle bibite e poi manomettendo anche un ascensore. In quel caso però, complici anche i salti nei quali gli alunni si sono cimentati, le loro prodezze hanno fatto i conti con la portata del sollevatore. Che si è bloccato e i baldi studenti – il termine appropriato è vandali – hanno dovuto chiedere l’intervento del personale dell’ateneo per uscire dall’ascensore. Di quei sette trovati all’interno ci sono nomi e cognomi, ovviamente. Altri restano per ora ignoti.
La decisione della dirigente
Il rettore Roberto Di Lenarda, il giorno dopo, ha incontrato la dirigente del Volta, che ha assicurato si sarebbe fatta carico delle «conseguenti necessarie decisioni». E infatti, già il 14 dicembre, due giorni dopo l’accaduto, la dirigente ha emanato una circolare che non lascia spazio alle interpretazioni: «Alla luce dei gravissimi fatti di cronaca occorsi giovedì scorso presso l’Università degli studi di Trieste per attività legate all’orientamento delle classi terze – riporta integralmente il documento che i genitori degli alunni delle classi coinvolte hanno letto – causate da alcuni studenti di varie classi del nostro istituto, venendo a mancare il rapporto fiduciario tra scuola e studenti e in considerazione delle enormi responsabilità, che vanno a ricadere sugli insegnati accompagnatori delle classi nei viaggi d’istruzione sull’istituto stesso, si rende necessario sospendere per quest’anno scolastico i viaggi di istruzione di tutte le classi terze».
Addio alle gite, quindi. «La mia non vuole essere solo una punizione – spiega la dirigente – perché di fronte a questi comportamenti chi se la prende la responsabilità di portare certi soggetti in gita?».
I precedenti
Tra l’altro, il gruppo di studenti – non sono tutti appartenenti alla stessa classe – si è già reso protagonista di atti vandalici all’interno del Volta. Che nei mesi scorsi ha fatto i conti con danni agli intonaci, al distributore delle merendine, ai bagni. La dirigente aveva già redarguito gli alunni, sospendo anche le assemblee di classe e di istituto di dicembre. Ma a quanto pare non è bastato». —
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