Studenti di Trieste beffati dalla marca da bollo

Niente borse di studio Ardiss anche a chi ha versato la mora. E parte l’azione legale: «Violato un diritto costituzionale»
Lasorte Trieste 30/12/13 - Università, Edificio C11, Aula Magna Aperta, Studenti
Lasorte Trieste 30/12/13 - Università, Edificio C11, Aula Magna Aperta, Studenti

TRIESTE Borse di studio negate per il ritardo nei pagamenti di tasse universitarie e imposte di bollo. Un “no” che ha ora innescato una battaglia legale fra studenti dell’Ateneo triestino e Ardiss, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio. Nel mirino, il regolamento del Bando unico per l’attribuzione delle forme di sostegno e, nella fattispecie, la previsione dell’esclusione dai benefici per chi versa tardivamente il dovuto, nonostante l’applicazione della mora.

Sono 87 gli iscritti all’Università di Trieste che si sono visti rifiutare l’assegnazione delle borse di studio per l’anno accademico 2017/2018. A bloccare l’erogazione dei fondi dell’Ardiss è stato un aspetto di natura burocratica, legato ai cosiddetti requisiti di ammissione contenuti nel Bando unico per l’attribuzione dei benefici regionali, approvato il 29 giugno scorso e riguardante le borse di studio, i posti alloggio, i contributi per la mobilità internazionale e l’accesso alle agevolazioni per il servizio di ristorazione.

Silvano Trieste 17/10/2013 Universita' di Trieste
Silvano Trieste 17/10/2013 Universita' di Trieste


In particolare, all’articolo 4 comma 1 del documento, pubblicato sul sito web dell’Ardiss, si legge: «Gli studenti che effettuino il pagamento di eventuali more per ritardato pagamento delle tasse o della sola imposta di bollo di euro 16 alle Università, ai Conservatori, agli Its e all’Accademia non regolarizzano la propria posizione ai fini dell’ottenimento dei benefici del seguente bando, quindi rimarranno esclusi dai benefici dell’Ardiss».

A scatenare la reazione di alcuni tra i diretti interessati è proprio il dubbio rispetto alla legittimità dell’esclusione per iscrizione tardiva. Due degli studenti coinvolti, Giulia Platania ed Enrico Rizzo, si sono rivolti agli avvocati Giulia Milo e Giulia Battistel per contestare la propria esclusione, presentando un’istanza di autotutela “avverso la graduatoria definitiva di assegnazione”. Si tratta di un’azione amministrativa indirizzata all’Ardiss, con lo scopo di sollecitare l’annullamento del provvedimento prima del termine di scadenza per presentare il ricorso al Tribunale amministrativo regionale, fissato per il 2 febbraio. I due studenti hanno pagato con qualche giorno di ritardo l’imposta di bollo, incorrendo così in una mora rispettivamente di 30 e di 100 euro.

«L’Ardiss non ritiene che il pagamento di tale mora, pari al 200% della somma pagata in un caso e al 525% nell’altro, sia una sanzione sufficiente – si legge nell’istanza –, ritiene che per una non così grave mancanza debbano essere revocate borse di studio, alloggi e qualsiasi altro beneficio. (. . .) I requisiti per accedervi sono stabiliti direttamente dalla legislazione statale, regionale e dai rispettivi atti normativi applicativi». «Questi – prosegue il documento riferendosi ai requisiti – consistono nell’essere iscritti ad un corso universitario o equiparato; nell’avere nel proprio nucleo familiare un determinato livello di reddito e nel mantenere durante gli studi universitari un determinato livello di merito».

«L’Ardiss non aveva il potere di inventare l’istituto dell’iscrizione tardiva né di sanzionare il ritardo nell’adempimento di una prestazione patrimoniale – recita l’azione legale –. Il ritardo in un pagamento è più che adeguatamente sanzionato da una mora e non può mettere in discussione la tutela di diritti fondamentali».

Nel documento si fa inoltre riferimento all’effetto retroattivo della mora per i giovani interessati dalla vicenda: «Il pagamento della mora sana con effetto retroattivo qualsiasi mancanza e l’iscrizione all’Università non conosce soluzione di continuità». Così l’avvocato Battistel: «Confidiamo che l’Amministrazione torni sui suoi passi, evitando a brillanti studenti di dover ricorrere al Tar e di dover affrontare i relativi costi (il contributo unificato per ogni singolo ricorso ammonta a 650 euro, ndr), per ottenere la tutela di un diritto costituzionalmente garantito come quello allo studio».

Questa la replica di Cinzia Cuscela, direttrice generale dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio: «Ardiss, nell’ambito della propria autonomia decisionale, ha adottato apposito bando di concorso ed ha fissato, condividendo tale scelta con il Comitato degli studenti, quale termine per l’effettuazione dell’iscrizione, quello stabilito dall’Università – spiega –. Preme sottolineare che Ardiss non ha inventato alcun “istituto dell’iscrizione tardiva” ma ha semplicemente operato un rinvio alla disciplina prevista dagli atenei».

 

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