Strumenti sotto sequestro agli artisti di strada abusivi
Vita dura per gli artisti di strada, o sedicenti tali. Certamente per quelli che la giunta Dipiazza considera fuorilegge. Insomma, “abusivi” perché non rispettano il nuovo regolamento comunale. Adesso c’è un’ordinanza, appena partorita, che dà pieno mandato alla polizia locale di sequestrare gli strumenti musicali e le attrezzature a chi non si comporta a dovere. Alle sanzioni da 50 a 300 euro, si aggiunge pure questo. È l’ultima crociata del vicesindaco Pierpaolo Roberti nella sua battaglia per garantire l’ordine e il decoro urbano. «Macché crociata - avverte Roberti -, noi vogliamo semplicemente che le nostre disposizioni vengano seguite».
Il leghista fa riferimento al regolamento preparato recentemente dal collega Lorenzo Giorgi, assessore al Commercio, che prevede alcune direttive per i musicisti e giocolieri: l’iscrizione all’apposito registro comunale, una sorta di “albo”, innanzitutto. A registrazione effettuata, gli uffici consegnano un libretto ad hoc in cui sono indicate le postazioni e gli orari in cui sono autorizzate le esibizioni, come piazza della Borsa, piazza Cavana, piazza Sant’Antonio, piazza Goldoni e via San Nicolò, ad esempio. Ciascun artista, inoltre, ha il compito di segnare sul libretto la data e l’orario dell’inizio della performance. Sono consentite due ore, non di più, in modo da lasciare lo spazio ad altri.
Ma cosa prevede esattamente l’ultimo giro di vite? In municipio si sono accorti di una «recrudescenza del fenomeno», sottolinea l’ordinanza. In pratica Trieste starebbe assistendo a un’impennata di esibizioni illecite che, «in spregio a qualsivoglia regolamentazione, insistono con attività rumorose, pregiudizievoli della tranquillità dei residenti e della normale circolazione pedonale». C’è gente armata di violini, fisarmoniche, tamburi e altro che «ostruisce il libero accesso degli esercizi commerciali e degli immobili pubblici e privati». In Comune, in particolare, fanno l’esempio di quel signore rumeno avvolto in una coperta che si mette seduto all’imbocco di piazza Unità «e vestito da capra batte tutto il tempo con una specie di becco». Il suono, alla lunga, in effetti può dare sui nervi. Il “becco” pare sia già stato sequestrato, ma non tanto per il suono fastidioso, quanto piuttosto per il fatto che piazza Unità non rientra tra i posti concessi per esibirsi. Lì è permesso solo di domenica e soltanto sotto le finestre del municipio. «Tale fenomeno - continua l’ordinanza - deve essere urgentemente contenuto in vista dell’avvio della stagione estiva che vede la città di Trieste meta di numerosi turisti attratti dalla possibilità di visitare i palazzi storici e le mostre culturali organizzate sul territorio comunale». Chi si mette a strimpellare qua e là, in barba al regolamento, e magari domandando l’elemosina «altera le condizioni di vivibilità e legalità civile, turbando il libero utilizzo degli spazi pubblici e creando pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana», precisa l’ordinanza. E quindi, oltre alla multa, d’ora in avanti si vedrà confiscare gli strumenti e le attrezzature rumorose «al fine di evitare la reiterazione dell’attività vietata». Ciò vale fino al 30 settembre. Per inciso, la municipale ha comminato 7 sanzioni quest’anno e 40 l’anno scorso. «I disturbatori, i molestatori stonati e i mendicanti non sono artisti di strada, categoria che noi invece difendiamo - protesta Giorgi -. Infatti il nostro regolamento è copiato da tante altre città italiane, Venezia compresa, ed è apprezzato anche dalla Federazione nazionale artisti da strada che si è convertita al nostro metodo». Roberti è soddisfatto. «Ripeto, la nostra non è una crociata - puntualizza - ma è un modo per garantire l’ordine. Perché purtroppo c’è chi non rispetta nulla, a prescindere dalle regole che metti. Giorgi, con l’introduzione del libretto, ha fatto un ottimo lavoro. Ma alcuni non seguono le regole, peraltro condivise con gli stessi artisti di strada. Quindi l’unico modo per intervenire è il sequestro della strumentazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo