Stroncato da un malore in strada

È successo in Corso Italia: vittima Ladislao Marchi, 54 anni. Incidente in via III Armata: un ferito grave
I soccorsi in Corso Italia davanti al palazzo della Provincia (Bumbaca)
I soccorsi in Corso Italia davanti al palazzo della Provincia (Bumbaca)

Esce dal bar Torino, dopo aver gustato una tazzina di caffè. Attraversa la strada e si accascia improvvisamente a terra accanto alla sua automobile, una Lancia Y di colore blu parcheggiata davanti al palazzo della Provincia. Assieme a lui c’è un amico che assiste a quei terribili momenti. È lui a dare l’allarme e a chiedere aiuto. Una ragazza si avvicina e, compresa la gravità, inizia a praticare il massaggio cardiaco all’uomo che ormai ha perso conoscenza. Sono momenti tragici. In quattro e quattr’otto viene dato l’allarme e accorrono sul posto l’ambulanza del 118 e l’automedica. Qualche minuto dopo arrivano due pattuglie della polizia e un’auto dei vigili urbani.

I sanitari del 118 si prodigano nell’effettuare il massaggio cardiaco: massaggio che viene effettuato direttamente sulla strada. Ma non c’è niente da fare, nonostante l’impegno che ci mettono medici e infermieri. Ladislao Marchi, “Lado” per gli amici, muore, stroncato da un infarto che non gli lascia scampo.

Tutto ciò accade sotto gli occhi di una vasta schiera di curiosi che si fermano e cercano di capire cosa sta accadendo. Ci pensa la polizia, qualche minuto più tardi, ad allontanare le persone che seguivano da pochi metri tutte le fasi dei soccorsi. «Non c’è niente da guardare. È un malore. Allontanatevi», l’invito rivolto a più riprese da un poliziotto che cerca di tenere il più lontano possibile i curiosi.

A quanto siamo riusciti ad apprendere, l’uomo aveva appena sorseggiato una tazzina di caffè al bar Torino assieme a un amico. Stava apparentemente bene e non accusava malesseri o dolori. Una volta attraversata la strada, una fitta improvvisa al petto: Marchi crolla a terra e a nulla valgono le cure prestate dai sanitari del 118.

Ladislao Marchi
Ladislao Marchi

Marchi era molto conosciuto a Gorizia. Era nato nel 1960, era sposato e aveva un figlio. Risiedeva a Sant’Andrea ed era originario del quartiere. Il suo nome è legato a quello della Juventina, società di calcio appunto di Sant’Andrea. Dal 1986 al 1996 era stato anche presidente della società biancorossa e proprio nel 1996 la squadra venne promossa in Eccellenza per la prima volta.

Marchi riparava macchine da scrivere ed era fornitore di materiale da ufficio: era molto apprezzato per la sua professionalità e per la grande disponibilità.

E sempre ieri sera si è verificato un incidente in via Terza Armata con due vetture coinvolte: una Volkswagen Polo e una Fiat Ulysse. Un ferito grave (ma l’uomo è rimasto sempre cosciente) trasportato al Pronto soccorso di Gorizia. Il codice d’accesso è il giallo: si è trattato di un trauma cranico.

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