Stroncato a 46 anni dal tumore. Cormons piange il “portierone”
CORMONS Cormons perde un uomo buono e un amico a cui tanti volevano bene. Il dolore si è impossessato della città nella giornata di ieri quando si è diffusa la notizia che Andrea Zorzon, 46 anni, non c’era più.
Una breve, ma implacabile malattia l’ha portato via dall’affetto dei suoi cari in poche settimane. Il rapido peggioramento delle sue condizioni di salute fino alla tragica conclusione di ieri ha scioccato tutti sotto il Quarin e apprendere che Andrea aveva perso la sua battaglia è stato un duro colpo per la comunità. Si sono moltiplicati in poche ore i messaggi di cordoglio tra social e chat: tutti, davvero tutti coloro che avevano conosciuto Zorzon, di professione operaio per una ditta cormonese, hanno evidenziato il tanto di buono che Andrea ha lasciato a chi gli voleva bene.
Persona dal carattere buono e socievole, uno dei suoi tratti principali era la disponibilità verso gli altri: la sua passione principale, oltre alla famiglia, era lo sport. Grande appassionato di motori e di calcio, Zorzon ha giocato per anni a livello amatoriale come portiere e, negli ultimi tempi, dava ancora il suo contributo come accompagnatore alla squadra Amatori di Cormons dedicandosi in particolare a ricoprire il ruolo di guardalinee durante le partite ufficiali del team. Ma Andrea era anche, se non soprattutto, tifoso della Cormonese, società che non a caso ha voluto tributargli un ricordo: «Ciao Andrea, portierone e grandissimo tifoso grigiorosso», scrive sulla propria pagina social ufficiale il club. E poi Zorzon era un grande fan del numero 1 del Milan, Gigio Donnarumma: spesso Andrea ne sottolineava le grandi doti, indicandolo come proprio punto di riferimento tra i pali. E spesso si poteva notare Zorzon cercare di ripeterne le gesta nelle partitelle tra amici del venerdì sera in ricreatorio: se serviva un estremo difensore affidabile, Andrea rispondeva sempre presente con entusiasmo e voglia di stare insieme.
Zorzon, oltre al calcio e alle auto sportive, amava andare in bicicletta e se c’era poi qualcuno che necessitasse una mano per un trasporto pesante, i muscoli di Andrea non si tiravano mai indietro. Nell’ultimo periodo, quando le sue condizioni di salute sono andate peggiorando, il bene che Zorzon ha dato per una vita agli altri gli è stato un po’ restituito sotto forma di affetto, un mare di affetto: mentre lui lottava contro il male, tanti amici gli hanno dedicato pensieri e immagini con cui fargli forza in questo periodo così difficile. Lui li ha ringraziati sempre tutti, uno ad uno, con spirito genuino e grande amore per la vita, fino a quando ha potuto.
Andrea mancherà a tante persone, e Cormons da ieri è un po’ più povera senza il suo sorriso e le sue parate “alla Donnarumma”. –
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