Striscioni di CasaPound contro i partigiani titini a Trieste: la condanna di Lubiana
TRIESTE. Sono subito scattati gli accertamenti da parte della Digos sui blitz a colpi di scritte e striscioni legati al Giorno del Ricordo che si sono registrati tra domenica e ieri mattina. Due manifesti contro i partigiani titini, definiti «infami e assassini», corredati dal simbolo della tartaruga di CasaPound sono stati affissi in due luoghi di alto valore simbolico per la comunità slovena: il muro della casa della cultura slovena (Prosvetni dom) di Opicina e su una parete esterna del teatro e centro polifunzionale Preseren di Bagnoli, a San Dorligo. Un terzo manifesto di Casa Pound, è apparso sulla stazione delle corriere di Muggia.
Da sottolineare che quella di Casa Pound è un’iniziativa su scala nazionale. Striscioni analoghi sono comparsi in Friuli e in altre città italiane: a Udine, in via Verdi e in via Sabbadini, fuori dalla sede della Regione, e ad Aiello. I manifesti sono stati posizionati poche ore dopo la comparsa di una scritta, domenica sera, vicino all’ex valico di Basovizza: una mano ignota, con una bomboletta spray, ha vergato pesanti insulti nei confronti della giovane infoibata Norma Cossetto, definita «m.... croata».
Nel caso degli striscioni si potrebbe configurare al massimo un’ipotesi di imbrattamento, mentre più pesanti sarebbero le conseguenze per l’autore della scritta su Norma: in quel caso si potrebbe configurare un reato di vilipendio. Toccheranno alla Procura, ovviamente, le opportune valutazioni.
Non si sono fatte attendere le reazioni. Dura condanna da Lubiana, con l’auspicio che «le autorità democratiche europee denuncino il comportamento dell’organizzazione neofascista – ha affermato in un comunicato il ministro degli Esteri Miro Cerar –, che già in dicembre aveva condotto un’analoga campagna di intolleranza nei confronti degli sloveni». «Chiediamo il rispetto – ha aggiunto – anche per le altre vittime della resistenza contro il fascismo, in particolare dei civili massacrati nei campi di concentramento italiani, da Gonars ad Arbe».
Una manifestazione è stata indetta dal Comune di San Dorligo per oggi alle 18.30, davanti al Preseren «per spiegare che i cittadini democratici non capiscono questo modo di operare e questo linguaggio fuori dal tempo». Si ritiene offeso uno dei luoghi simbolo della comunità slovena, il teatro dedicato al poeta France Preseren. «Sono rimasto a bocca aperta – ha spiegato il sindaco Sandy Klun, che ha proposto l’appuntamento di stasera assieme all’Anpi provinciale – . La scritta esprime una modalità che non ha alcunché di democratico e forse sarebbe stato meglio lasciarla visibile ancora per qualche giorno, avrebbe aiutato tutti a capire».
«Siamo ai limiti della decenza – ha detto Dušan Kalc, presidente della sezione dell’Anpi di Opicina – e sembra davvero incredibile che, a 75 anni dalla liberazione dal fascismo, continui ad aleggiare il suo fantasma. Spero siano individuati presto i neofascisti autori del gesto». Anche a Muggia, come detto, è comparso uno striscione. La maggioranza che governa il Comune ha risposto così: «Un gesto vile, per alimentare divisioni e strumentalizzare la storia. Adesso – si legge nella nota – è compito delle istituzioni impegnarsi per coltivare la memoria».
«Casa Pound fa politica a forza di manifesti abusivi sulle case – ha commentato la senatrice Tatjana Rojc (Pd) – con l’ambizione di resuscitare il peggio del passato». La segretaria del Pd di Trieste, Laura Famulari ha auspicato che «la politica cittadina riprenda il percorso di pacificazione e isoli ogni estremismo». «Ci si aspetterebbe sobrietà dei toni dalla politica – ha dichiarato la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro –, e invece gli striscioni di Casapound riacutizzano le divisioni». Per Furio Honsell, consigliere di Open, «ai partigiani siamo riconoscenti: hanno liberato l’Italia». Nel tardo pomeriggio di ieri, infine, si è svolta una manifestazione antifascista in piazza della Borsa.
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