Stretta sui controlli anti movida selvaggia. L’appello della Fipe: «Rispettate le regole»

Lo sfogo della presidente degli esercenti triestini. «Troppe persone si comportano come se nulla fosse. Adesso basta»  
Silvano Trieste 2020-09-19 La movida del sabato
Silvano Trieste 2020-09-19 La movida del sabato

TRIESTE Un forte appello alla responsabilità e al rispetto delle regole anti contagio, purtroppo sistematicamente violate da troppe persone nonostante la “minaccia” di controlli e sanzioni. A lanciarlo, alla vigilia di quello che si annuncia come il primo week end di tolleranza zero sul fronte delle verifiche delle forze dell’ordine, sono i vertici della Fipe di Trieste, preoccupati delle conseguenze che la movida selvaggia registrata nei giorni scorsi, con decine di persone senza mascherina ammassate fuori dai locali, potrebbe avere sull’attività degli esercenti.

«La fase che stiamo attraversando è molto delicata e serve maggiore responsabilità da parte di tutti, esercenti e clienti - spiega la presidente Federica Suban -. Noto sempre più spesso che, mentre entrando in un supermercato o in un negozio i clienti rispettano la regola di indossare la mascherina e di igienizzarsi le mani, nell’accedere ad un bar o un ristorante l’atteggiamento cambia. Eppure ci sono delle regole che vanno rispettate, sia dai clienti sia dai gestori dei pubblici esercizi, che devono dare l’esempio. Tutto sommato – sottolinea - quello che ci viene chiesto non è impossibile da rispettare e contribuisce alla sicurezza di tutti. Come anticipato dal Prefetto ci saranno controlli più serrati proprio per la delicatezza del momento e quindi invito i colleghi ad una maggiore responsabilità e i clienti ad assumere un comportamento collaborativo. Il divertimento in sicurezza è possibile, mentre la leggerezza può riservarci brutte sorprese».

Nel fine settimana, quando si registra il maggior numero di clienti, le forze dell'ordine si preparano a intensificare le verifiche, con sanzioni previste per chi non utilizzerà la protezione adeguata per naso e bocca nei luoghi all’aperto, in cui si possono creare “potenziali assembramenti”, anche di “natura spontanea e/o occasionale”.

Attenzione a non sgarrare. Il rischio è di dovere pagare dai 400 a mille euro. Anche se di solito viene applicato l'importo più basso che, se saldato entro 5 giorni, prevede una riduzione del 30% (280 euro).

Ad annunciare la stretta era stato nei giorni scorsi il prefetto di Trieste Valerio Valenti, dopo un periodo di tolleranza. Destinato ora a finire.

Sotto osservazione saranno le aree più amate per i drink, come via Torino, Cavana o piazza Barbacan. Ma anche i luoghi di semplice ritrovo per i ragazzi, spesso molto giovani, come piazza Venezia.

Mascherine da indossare ovunque nell’orario richiesto, e per tutti, anche chi staziona in piedi o cammina nelle zone dove è più facile che si creino assembramenti.

Nelle ultime settimane l’utilizzo del dispositivo era stato “dimenticato” da molte persone, come segnalato spesso anche sui social. Mascherine appese al braccio, appoggiate sui tavoli e non indossate quindi regolarmente. Verifiche necessarie anche alla luce dell’aumento dei casi in tutta la regione. —

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