Stranieri stipati negli alloggi a Monfalcone: scattano le multe

Negli appartamenti anche 14 lavoratori rispetto ai 6 consentiti. Nel 2015 la Polizia locale ha eseguito 23 verifiche e ha identificato 150 extracomunitari. Multati 15 titolari di affitto
Una veduta del centro di Monfalcone
Una veduta del centro di Monfalcone

MONFALCONE A Monfalcone scatta il giro di vite contro il sovraffollamento degli alloggi. Un fenomeno che sta conoscendo una recrudescenza, anche perché lavoratori extracomunitari e comunitari finiti in cassa integrazione condividono gli appartamenti in numero maggiore alla capienza consentita. È accaduto, infatti, che in un appartamento di 95 metri quadri in centro sono stati trovati 14 inquilini rispetto a una capienza massima consentita di 6 persone. Si parla anche di alloggi da 80 metri quadri con 8-12 persone, generalmente uomini.

La Polizia locale lo scorso anno anno i 23 sopralluoghi realizzati per verificare situazioni di sovraffollamento hanno portato a identificare 150 cittadini extracomunitari e a sanzionare 15 titolari del contratto di affitto per la mancata segnalazione dell'ospitalità. In due casi la Polizia municipale ha effettuato una segnalazione all’Azienda sanitaria sulle condizioni igienico-sanitarie degli alloggi e in tre casi all’Ufficio edilizia privata del Comune per i lavori effettuati all'interno.

Finora intervenire in modo efficace era in pratica impossibile. A fronte del vuoto normativo, l’amministrazione comunale si è costruita uno strumento di intervento, combinando il decreto ministeriale del 1975 sull'inidoneità abitativa, la legge regionale del 1985 sui requisiti minimi degli alloggi e il Regolamento comunale edilizio. Nella sua ultima seduta la giunta, come annunciato ieri dal sindaco Silvia Altran e dall’assessore alla Polizia locale Omar Greco, ha approvato i “Criteri e modalità per il rilascio delle attestazioni di idoneità abitativa e per la determinazione del tasso massimo di occupazione degli alloggi”. Il Comune ha determinato i metri quadrati di superficie minima e numero massimo di ospiti per garantire una buona qualità abitabile.

Si prevede un tasso massimo di occupazione di due persone per i monolocali (fino a 38 metri quadrati), mentre per gli alloggi con più vani per una superficie al di sotto dei 42 metri quadrati il limite è 2 persone, 3 persone per uno inferiore ai 56 metri e 4 persone per una superficie oltre i 56 metri quadrati. Per ogni persona oltre questo numero è necessaria una superficie di 10 metri quadri in più. La cucina viene sempre considerata non abitabile, il soggiorno con cucina separata o con angolo cottura può ospitare un massimo di 2 persone, se di superficie superiore ai 16 mq., mentre ciascuna camera può ospitare un massimo di 3 persone se di superficie superiore ai 20 mq. in centro città e ai 22 nelle altre zone. L’affollamento massimo non può comunque essere superiore al numero di vani utili moltiplicato per 1,5 (con arrotondamento all'intero superiore). "In base a queste “regole”, ora si potrà procedere con le procedure in caso di violazioni - hanno sottolineato sindaco e vicesindaco-. Ci sarà quindi il sopralluogo della Polizia municipale su segnalazione, cui seguirà la verifica da parte dell'Ufficio Edilizia privata sul superamento del tasso massimo di occupazione dell’alloggio, e la predisposizione di un'ordinanza, relativa sl caso specifico, che imponga, entro 30 giorni, di ripristinare il numero consentito di persone. Nel caso ci siano condizioni igienico-sanitarie precarie, il provvedimento passerà, come è già di routine, all’Azienda sanitaria».

Se l’ordinanza non viene rispettata scatta la denuncia per inottemperanza all’ordine dato dall’autorità, come spiega il comandate della Polizia municipale Walter Milocchi. L’azione potrebbe culminare nello sgombero forzato dell’alloggio, anche se parziale. «Con questa delibera - continuano sindaco e vicesindaco - andiamo a porre le basi per colpire uno dei fenomeni più deleteri per il nostro territorio, cioè il sovraffollamento degli alloggi specie in centro».

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