Stranieri residenti in Fvg, primo calo dopo 20 anni

A Pordenone e Udine presenza in diminuzione rispetto allo scorso anno Tendenza inversa invece a Trieste e Gorizia. Influisce l’assenza di lavoro
Un'immagine simbolo di una società multietnica
Un'immagine simbolo di una società multietnica

TRIESTE. Per la prima volta in 20 anni cala il numero di stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia, anche se il fenomeno non è omogeneo e si dimostra particolarmente accentuato a Pordenone e Udine mentre Trieste e Gorizia continuano ad avere un aumento, anche se lievissimo. È il dato più interessante che si ricava da una ampia indagine svolta dall’Ires Fvg, a cura della ricercatrice Chiara Cristini, che segnala come la storica inversione di tendenza sia avvenuta tra il 2015 e il 2016, un breve lasso di tempo in cui gli stranieri residenti sono passati da 107.559 a 105.222, con una diminuzione di 2.337 unità, pari al 2,2%. Tra le più probabili cause del fenomeno, una minore attrattività del territorio come fonte di occupazione, dice l’Ires, e un processo altrettanto nuovo: gli immigrati di vecchia data progressivamente acquisiscono la cittadinanza, specialmente i maschi, anche se le donne continuano a essere la maggioranza nelle comunità di stranieri.

È il Friuli dunque a essere “abbandonato”, con una diminuzione evidente a Pordenone di 1.379 persone (-4,1%) e a Udine, che ne perde 1.284 (-3,1%). Resta una tendenza positiva invece nella Venezia Giulia, dove a Gorizia si è verificato un aumento di 146 unità (+1,2%), e a Trieste di 180 (+0,9%). Un’incidenza di stranieri che sulla popolazione in regione comunque, nel 2016, ha segnato l’8,6%, lievemente al di sopra della media nazionale (8,3%). Poi c’è il caso eclatante di Monfalcone, che si conferma area di forte attrattività grazie ai cantieri. Qui oltre il 20% della popolazione è costituito da stranieri: un cittadino su quattro, come segnala sempre l’Ires. Ma tra i primi 10 comuni compaiono anche Udine (13,9%), mentre Trieste e Gorizia se la giocano quasi a pari merito: 9,5% contro 9,2%. C’è solo una città che non ha alcun residente straniero: Ligosullo. E le quattro province? Pordenone è in testa con il 10,4% di stranieri (pur in calo rispetto al 10,8% del 2015), seguita da Gorizia con il 9% (era 8,9% l’anno precedente). A Trieste il peso dei residenti non italiani è pari all’8,6% (era 8,5% nel 2015) mentre a Udine è del 7,5%, in diminuzione rispetto al valore dell’anno precedente (7,7%). Il paese d’origine più comune è la Romania con 23.479 persone nel 2016 (lieve aumento, +0,3%, rispetto l’anno prima), specie a Udine: segna una presenza del 23,4%. Seguita poi da albanesi e serbi, in calo rispetto gli anni scorsi. I primi infatti contano 10.661 persone nel 2016 (10,1% degli stranieri) ma in forte calo (-9,4%) rispetto al 2015. Mentre i serbi a inizio 2016 sono 7.347 (il 7% del totale) ma anche questa presenza risulta in diminuzione (-8,7%). La regione mostra comunque un bel melting pot, un mosaico che raccoglie ucraini, che raggiungono le 5.188 unità, i marocchini con 4.233 (4% degli stranieri residenti, in diminuzione come i croati per i quali si registra un -1.8%). Seguono i residenti provenienti da Bangladesh (-0,7%), Bosnia-Erzegovina (-9,4%), Ghana (-11,1%) e Macedonia (-4,0%). A ribaltare la tendenza cinesi e kosovari. Dal Paese di Pechino c’è un aumento del 3,9%, la cui incidenza sul totale è del 3,4%, mentre il Kosovo mostra un +1%. Nel capoluogo regionale prevalgono invece i serbi (23,7% sul totale degli stranieri), seguiti da rumeni (14,1%), croati (6,4%), kosovari (5,6%) e cinesi (5,1%).

Ma ci sono più uomini o donne stranieri in Fvg? E di che età? Ires risponde anche a ciò. I giovani sono qui, tra gli stranieri, che presentano una componente under 14 corrispondente al 12,5%. La fascia tra i 26-36 anni corrisponde al 18,2%, quella tra i 37-46 anni all’11,6%, mentre gli anziani sono solo l’1,5%. E sono le donne a prevalere in quest’area con il 52,8% del totale nel 2016 cioè sono 55.581, in aumento sul 2015. E questa evidenza si riscontra specie nei residenti di origine ucraina che sono soprattutto donne (80,8% della propria comunità), così come nei rumeni (56,3%), cinesi (50,7) e albanesi (50,2). Se si parla della tanto ambita cittadinanza, ecco che si scopre che il saldo tra iscrizioni e cancellazioni in anagrafe rimane positivo. Il fenomeno più rilevante è nelle acquisizioni di cittadinanza, in netto aumento. Nell’ultimo anno questo trend è stato particolarmente presente in provincia di Udine (+62,9%), seguito da Trieste (+39,5%), Gorizia (30,1) e Pordenone (17).

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