Strage di Nizza, giovedì a San Pier lutto cittadino per Gianna
A mezz’asta la bandiera del municipio. Il figlio Massimiliano: «Non riusciamo a darci pace»

Angelo D'Agostino e Gianna Muset; a destra, un bambino depone un fiore sulla Promenade di Nizza
SAN PIER D'ISONZO La drammatica notizia è arrivata nella primissima mattinata di martedì. Ed è stato un colpo al cuore per tutti. Tra le persone che sono decedute a seguito del terribile attentato di Nizza di giovedì scorso ci sono anche Gianna Muset, la sessantotenne originaria di San Pier d'Isonzo ed il marito Angelo D'Agostino, 71 anni. È stata la Farnesina a dare la terribile notizia ai familiari, ai figli Massimiliano ed Eliano, il primo dei quali già da sabato era andato in Francia, con la compagna Alessia e la cognata Roberta, per cercare i genitori. Li avevano cercati in ospedali e camere mortuarie.
«Sono sconvolto. È dura, davvero molto dura – ha detto Massimiliano – una notizia che non vorremo mai voluto apprendere. Adesso non ci resta che aspettare che le autorità francesi ci comunichino quelle che saranno le procedure per riportare a casa mamma e papà. Mio padre era andato in pensione da dieci giorni ed era andato a Nizza con la mamma ed una coppia di amici per festeggiare. Quello che è successo è davvero pazzesco e non riusciamo proprio a darci pace».
La notizia della morte di Gianna ed Angelo è rimbalzata con tutta la sua prepotenza anche in Bisiacaria. Il cugino di Gianna, Franco Muset, che abita a Fogliano Redipuglia, è stato svegliato dalla telefonata di Rossana, la sorella della donna sampierina che, con la figlia Jennifer, si trovava a Voghera.
«Rossella è sconvolta e lo siamo tutti noi – ha detto – non ci capacitiamo di una fine così orrenda e di come una bellissima vacanza di sia trasformata in una tragedia. Ora il mio pensiero corre agli anni della fanciullezza, a quando, da bambini, io e Gianna giocavamo spiensierati. Lei ed il marito Angelo non si meritavano tutto questo». Una comunità, quella di San Pier d'Isonzo, scossa dalla notizia dell'attentato e dell'epilogo amaro. Ieri sera la giunta comunale ha proclamato il lutto cittadino per l'intera giornata di domani, giovedì 21 luglio.
A mezz'asta la bandiera in municipio, mentre il gonfalone è stato listato a lutto. E sino a funerali avvenuti sarà osservato un minuto di silenzio ad ogni iniziativa pubblica. «Siamo vicini ai figli ed alla famiglia tutta – ha detto il sindaco, Riccardo Zandomeni – e rivolgiamo a loro le nostre condoglianze sincere ed assieme a ciò la rabbia per una situazione internazionale di terrore e morte che mette a repentaglio la vita di persone innocenti». Il lutto cittadino, per oggi e domani, è stato proclamato anche dal Comune di Voghera, dove la coppia risiedeva ormai da molti anni. Già da un paio di giorni era nell'aria che la coppia potesse essere rimasta vittima della strage. Ma, tuttavia, un filo di speranza era sempre rimasto. Tant'è vero che il vescovo di Tortona, diocesi da cui dipende Voghera, monsignor Vittorio Francesco Viola, aveva detto «prego perchè le nostre speranze non siano deluse». Ma, purtroppo è stato proprio così.
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