Strade isontine, torna il “pericolo zoo”
Nel 2015 investiti dalle auto 167 animali selvatici, di cui 66 caprioli e 21 cinghiali. L’arteria più pericolosa è il Vallone

Un capriolo investito in una foto di archivio
SAN FLORIANO È “pericolo zoo” sulle strade dell’Isontino. Continua ad essere sostenuto il numero di animali selvatici che perdono la vita sulle carreggiate anguste e tutte-curve di San Floriano del Collio, sulla strada del Vallone ma anche nel Preval, a Poggio Terza Armata, a Cormòns.
Stando ai numeri messi gentilmente a disposizione dalla Provincia e che si rifanno al database statistico di quando c’era ancora la Polizia provinciale (oggi “inglobata” alla Forestale), nel 2015 sono stati investiti nell’Isontino qualcosa come... 167 animali. La fetta più consistente riguarda i caprioli (66 investimenti): poi ci sono i cinghiali (21) fino al gabbiano a Grado.
I maggiori pericoli
Ma quali sono le strade più pericolose? Quelle, cioé, dove si verificano più incidenti che vedono coinvolti animali selvatici? Anche in questo corre in soccorso la Provincia. Le strade che nascondono le maggiori insidie sono la strada statale 55 “del Vallone” con 22 investimenti verificatisi nell’arco del 2015. La strada provinciale più pericolosa è, invece, la Sp15 con 9 investimenti.
Statistiche che confermano quello che ormai è diventato un amaro dato di fatto: il danno arrecato alla fauna selvatica dalle macchine è secondo soltanto a quello della caccia. È una strage che si rinnova ogni giorno, o meglio ogni notte quando le strade della provincia si trasformano puntualmente in una piccola giungla, in un piccolo zoo. Per ogni chilometro di strada extraurbana trovano la morte ogni anno una dozzina di mammiferi, quindici uccelli, una trentina di rospi, un numero imprecisato di piccoli rettili.
Il bilancio degli ultimi anni
L’anno, indubbiamente, peggiore fu il 2011: su tutto il territorio isontino vennero investiti circa cento caprioli, contro i 66 della rilevazione relativa al 2015. Negli ultimi quattro anni, anche e soprattutto grazie agli speciali prismi catarifrangenti installati dalla Provincia lungo parecchie strade dell’Isontino, i caprioli investiti sono calati del 30%.
Stesso discorso riguardo i cinghiali: nel 2012 ne sono stati investiti 17, nel 2013 13, nel 2014 11. Dati, fa sapere la Provincia, che però non rispondono esattamente al numero di animali effettivamente investiti, in quanto il cinghiale spesso si allontana dal luogo di investimento nonostante sia ferito: quindi, finisce con il non essere “contabilizzato”, non entra insomma nelle statistiche ufficiali. Ma c’è anche un altro aspetto. Riguardo ai danni agli automezzi, dal 2010 a oggi nella Provincia di Gorizia se ne sono registrati per circa 280mila euro.
L’ecatombe dei ricci
Ma a rischiare la vita sono soprattutto gli indifesi ricci: secondo le statistiche (queste nazionali, non locali) del Wwf muoiono tre esemplari ogni 15 chilometri.
Qualche tempo fa, la Provincia di Gorizia procedette alla redazione di un interessantissimo report intitolato “Incidenti stradali causati da fauna selvatica nel territorio della provincia di Gorizia” che inquadrava alla perfezione quello che stava diventando un autentico problema, anche se più di qualche contromisura (ad esempio, i prismi catarinfrangenti) è stata presa per tentare di arginare il fenomeno degli incidenti che vedono investiti gli animali.
I dati, in quel caso, abbracciavano il periodo che va dal primo gennaio 2007 al 30 settembre 2011. Nel 2007 erano stati investiti 115 animali selvatici: 78 caprioli, 6 cinghiali, 9 tassi e ben 22 volpi. L’anno successivo gli incidenti furono 114 e videro coinvolti 74 caprioli, 12 cinghiali, 5 tassi e 23 volpi.
L’annus horribilis fu il 2009 con ben 152 investimenti. Come sempre i più “colpiti” furono i caprioli (91 complessivamente), seguiti dalle volpi (33), dai tassi (20) e dai cinghiali (8). Nel 2010 il fenomeno ha conosciuto, fortunatamente, un calo: sono stati 102 gli incidenti con gli animali selvatici: 47 hanno interessato i poveri caprioli, 27 le volpi, 18 i tassi e dieci i cinghiali. I dati del 2011 sono parziali e si fermano al 30 settembre. Complessivamente gli investimenti sono stati 59 (28 caprioli, 5 cinghiali, 9 tassi e 17 volpi).
Poi c’è il problema nel problema legato alla proliferazione dei cinghiali in tutto l’Isontino e nel Collio: oltre alle problematiche riguardanti campi e coltivazioni, gli ungulati restano vittime di tanti incidenti stradali nel corso dell’anno con le immaginabili conseguenze per la loro incolumità ma anche per quella dell’automobilista.
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