Strade come fiumi a Gorizia: Lucinico chiede interventi definitivi

Via Antico Castello è rimasta parzialmente chiusa al traffico. In via Chiese Antiche il fossato non basta a smaltire le acque

Stefano Bizzi
L’ acqua in via Chiese Antiche
L’ acqua in via Chiese Antiche

Ad ogni pioggia la strada si trasforma in un fiume e le ultime e abbondanti precipitazioni, oltre a confermare la situazione, hanno portato anche alla chiusura della strada. Ancora ieri via Antico Castello è rimasta interdetta alla circolazione e i residenti chiedono di poter capire cosa stia succedendo.

Ormai da tre anni il colle della Pubrida è oggetto di un intervento di ripristino da parte della Tenuta Attems, un intervento che ha portato allo sbancamento dei terreni da parte delle ruspe. Oggi l’altura appare completamente glabra e dal momento che sulla collina non c’è neppure un filo d’erba, senza vegetazione, quando piove, l’acqua trascina via la terra e per effetto della topografia della zona, il misto di acqua e terra finisce nel tratto centrale di via Antico Castello, tra la chiesetta dedicata a San Rocco e via della Fornace.

Nei giorni scorsi, una ruspa è intervenuta proprio sul bordo strada per tentare di rialzare l’argine, ma con la quantità di pioggia caduta mercoledì l’operazione non ha evitato che la strada si allagasse nuovamente. Dopo il deflusso dell’acqua sull’asfalto è rimasta una poltiglia fangosa.

«La presenza della terra fina rende l’acqua marrone, ma anche quando l’intervento sarà completato il problema dell’acqua persisterà, solo che a quel punto l’acqua sarà trasparente», spiega Gianni Napolitano, direttore tecnico della Tenuta Attems che aggiunge: «Dopo il 1918 quell’area è stata ricostruita e dalla fine degli Anni Cinquanta agli Anni Settanta sono stati rifatti i terrazzamenti. Nel 2009 abbiamo espiantato il vigneto, quindi, da allora, non è stata più fatta manutenzione e la vegetazione era cresciuta incontrollata. Quando abbiamo iniziato il progetto di ripristino siamo stati attaccati, ma noi stiamo facendo manutenzione del territorio, non uno scempio ambientale. Mercoledì abbiamo registrato 200 millimetri d’acqua per ora. Dal 14 agosto, data del primo grosso evento, abbiamo ripulito i fossi per incidere il meno possibile sulla comunità, ma con quei volumi d’acqua non si può fare molto. In ogni caso noi cerchiamo di regimentare le acque e nel progetto ci sono anche delle casse di espansione. Il punto, però, è un altro: andrebbe potenziata la rete di smaltimento pubblico con tubature più grandi».

Il colle della Pubrida
Il colle della Pubrida

A Lucinico via Antico Castello non rappresenta l’unica criticità idrogeologica. Fiumi di acqua e terra scorrono anche nella non lontana via Chiese Antiche. E come evidenziato al Piccolo dalla signora Annamaria Orlando, pure questa situazione è stata posta all’attenzione del Comune. «Denuncio le condizioni di abbandono e incuria del fosso che costeggia la strada di via Chiese Antiche a Lucinico, come già segnalato ripetutamente al Comune e alla Polizia municipale, non da ultimo con una telefonata una decina di giorni fa - dice -. Condizioni che oggi hanno creato la situazione che si evince dalle foto, sia per l’accesso alla mia abitazione, sia per la percorribilità della strada. Peraltro da poco asfaltata».

E ieri tra le tappe del sopralluogo della vicesindaco Chiara Gatta ci sono state anche le strade di Lucinico in cui erano state segnalate le maggiori criticità. Oltre che in via Chiese Antiche, l’esponente della giunta ha verificato la situazione anche in via Collodi e in via Fonda, ascoltando le testimonianze dei residenti.

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