Strada a due corsie, pista ciclabile e luci: via in Porto vecchio a 9 milioni di lavori
TRIESTE Nove milioni di euro per rifare i 20.000 metri quadrati che si allungano tra il varco Silos in largo Città di Santos e la parte retrostante del Magazzino 26.
Strada, ciclabile, pedonali, illuminazione pubblica, sottoservizi relativi ad acqua e gas. Il Comune si accinge a scrivere il secondo capitolo del Porto vecchio post-sdemanializzazione: entro il 30 aprile Giulio Bernetti, direttore del dipartimento Team (territorio-economia-ambiente-mobilità), licenzierà il progetto del lotto 2 ed entro la metà di maggio conta di bandire una ricca gara europea perché sopra soglia.
Una volta affidati i lavori all’impresa vincitrice, Bernetti calcola un anno di cantiere coordinato tra Municipio e AcegasApsAmga: insomma, taglio del nastro nell’autunno 2021. La documentazione dovrà ottenere il benestare della Soprintendenza.
Il Lotto 1, finanziato da circa 5 milioni di euro, è quasi terminato con la sua dose di infrastrutturazione urbana e con la rotatoria che smista il traffico da/per viale Miramare, per cui può partire la seconda fase dell’operazione Pfv incentrata sull’area culturale-espositiva.
L’obiettivo è collegare Magazzino 26-Centrale idrodinamica-Centro congressi con piazza Libertà. Collegamento per auto, biciclette, mezzi di San Francesco (pedibus calcantibus), trasporto pubblico che nelle aspirazioni comunali andrà ben oltre l’attuale “81”. La prossima area di lavoro si svolgerà dal lato B del “26”, dove si allarga il parking per pullman, per proseguire lungo la cosiddetta “bretella”, che costeggia il muro divisorio dalla zona ferroviaria.
La soluzione, predisposta dai progettisti comunali a partire dall’elaborato di fattibilità tecnico-economica risalente all’ottobre 2018, si sovrappone in parte al tracciato esistente: sarà una carreggiata a due corsie di marcia, accompagnata dalla ciclabile che correrà lungo il muro confinario con il sedime Fs.
Il sistema viario così ottenuto andrà a congiungersi con il nuovo tronco stradale che separa i Magazzini 27 e 28, entrambi coinvolti nel Centro congressi. Dal punto di vista tecnico si pensa a una pavimentazione in conglomerato bituminoso; le lastre di arenaria, presenti sotto l’attuale asfaltatura, saranno riutilizzate nell’immenso altrove dell’ex punto franco.
A chi è capitato di transitare a piedi/ciclo/auto nella “bretella”, avrà notato la presenza di numerose rotaie - le triestinissime “sine” -, retaggio dell’antica logistica al servizio del Porto vecchio, prima che lo scalo ammuffisse. I binari saranno “tutelati” negli spazi pedonali e nelle aree che saranno attrezzate a verde da alberi, arbusti, piante stagionali. Dove il binario triste e solitario caro a Claudio Villa intralcerà la costruzione della nuova carreggiata, sarà invece rimosso ed eventualmente ricollocato in qualche anfratto del Porto vecchio desideroso di arredi urbani originali. Si cercherà di garantire il transito pedonale a fianco della pista, realizzando rampe di raccordo tra marciapiedi e sede stradale.
Allo scopo di ridare sicurezza e visibilità all’attuale spettrale habitat, un nuovo impianto di illuminazione correderà l’asse viario: in programma pali artistici e corpi “a goccia”.
Certo la “bretella” ha veramente bisogno di brusca & striglia. Sporcizia sparsa sul lato ferrovia. Dove nell’ex palazzina 117 il Comune farà formazione, un migrante fa merenda all’ombra della vegetazione che non vede da tempo pietose potature. Ci sono ancora i parcheggi dell’Istituto di cultura marittimo-portuale liquidato nel 2014. Scalcinati dissuasori dissuadono soprattutto i ciclisti che non siano affetti da disturbi masochisti. Alcuni ruderi sembrano elemosinare il piccone risanatore. Un vagone solitario, dipinto da imbianchini contemporanei, reclama un locomotore misericordioso. —
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