Stop al Santa Claus Village e il ricorso dei giostrai: il Tar dà ragione al Comune di Trieste

I promotori avevano impugnato il diniego a via Valmaura e piazzale delle Puglie. La sentenza riconosce la discrezionalità: «Non spetta a noi trovare l’alternativa»

Francesco Bercic
Il luna park nel 2023 in piazzale delle Puglie, area considerata non idonea dal Comune Foto Andrea Lasorte
Il luna park nel 2023 in piazzale delle Puglie, area considerata non idonea dal Comune Foto Andrea Lasorte

«Mi hanno fatto ricorso anche i giostrai quando ho detto di no al luna park». Il sindaco Dipiazza lo aveva affermato con un sorriso, nella lunga intervista rilasciata a Il Piccolo alla fine dell’anno passato. Il ricorso presentato dai promotori del Santa Claus Village, manifestazione itinerante annullata per le ultime vacanze natalizie, era però cosa seria, avendo questi realmente impugnato al Tar la delibera municipale che aveva sancito il veto a montagne russe e zucchero filato.

Ricorso infondato

Serio sì, ma «con evidenza infondato», scrivono i magistrati del tribunale amministrativo nella sentenza breve che pone definitivamente fine al contenzioso. La vertenza si è chiusa lo scorso 9 gennaio, tuttavia le motivazioni dei giudici come da prassi sono state pubblicate soltanto in questi giorni. L’elenco dei proponenti del ricorso è piuttosto lungo e al suo interno vi figura anche l’Unione nazionale attrazionisti viaggianti, tutti rappresentati dall’avvocato Carmen Petraglia.

Il contenzioso

Per capire le accuse mosse dai giostrai al Comune bisogna prima riprendere in mano la delibera dello stesso Municipio, risalente a settembre 2024. Il diniego di piazza Unità al Santa Claus Village veniva giustificato dalle «criticità emerse nelle aree utilizzate nelle scorse edizioni» e dalla contestuale «mancanza di altre aree idonee ad ospitare la manifestazione». I riferimenti sottesi erano ai parcheggi di via Valmaura e di piazzale delle Puglie, dove le giostre erano state allestite gli anni prima e che per ragioni di opportunità (vicinanza alla Risiera di San Sabba) e di sicurezza (l’attraversamento di via Carnaro) si erano appunto rivelati inadeguati.

La richiesta di una nuova area

Inadeguatezza che però ai giostrai non era parsa sufficiente: nel ricorso accusavano il Comune di «violazione dell’articolo 97 della Costituzione» (imparzialità della Pubblica amministrazione) e, più nello specifico, di «non avere adeguatamente motivato le ragioni» del rifiuto loro opposto. Al contempo, veniva fatta richiesta al Tar di esercitare il suo potere decisorio sostitutivo, individuando così un’area adatta ad ospitare il Santa Claus Village.

L’inammissibilità

A difendere l’operato della giunta Dipiazza c’erano gli avvocati Valentina Frezza, Paola Nodari, Sara De Biaggi e Alda De Gennaro. Di fatto, le motivazioni dell’inammissibilità additate da questi ultimi sono state poi condivise dai magistrati del Tar, facendo leva su due punti: «l’ampia discrezionalità della quale dispone l’amministrazione comunale» in riferimento alla delibera e «la sufficiente motivazione posta a supporto del provvedimento». «Una motivazione più che congrua – hanno sottolineato gli avvocati del Comune – che prova l’esistenza del nesso logico di consequenzialità fra presupposti e conclusione». Cioè tra criticità passate / mancanza di altre aree idonee e rifiuto di concedere suolo pubblico al Santa Claus Village per l’edizione di Natale 2024.

Tar perentorio

Il tribunale amministrativo conclude perentorio che «giammai l’individuazione di un’area dove insediare il luna park potrebbe essere effettuata dal giudice e men che mai in fase cautelare». Nessuna «irragionevolezza, arbitrarietà, illogicità» da parte del Comune insomma. Il sindaco Dipiazza può allora tirare un sospiro di sollievo almeno su questo fronte della giustizia amministrativa, in attesa che si concluda il contenzioso delicato sul progetto della cabinovia. L’unica consolazione per i giostrai itineranti è la compensazione delle spese, che il Tar accorda proprio alla luce della «peculiarità della questione».

 

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