Stop della sindaca di Sgonico al trasferimento dei migranti del Silos a Campo Sacro
SGONICO «Quella non è una soluzione. Per garantire l’accoglienza ai migranti serve ben altro, non un’area pressoché priva di servizi e comunque inadeguata sotto molti profili come l’ex Ostello di Campo Sacro». Parlano da sedi diverse Monica Hrovatin, sindaca di Sgonico, e Pavel Vidoni, presidente della Circoscrizione Altipiano ovest, ma dicono in sostanza le stesse cose in merito al passaggio, «di cui abbiamo peraltro saputo soltanto dalla stampa – precisano all’unisono – e non dagli organi istituzionali ai quali più volte ci siamo rivolti nelle ultime settimane», in base alla quale, a partire dal primo luglio, l’ex Ostello scout di Campo Sacro sarà concesso dal Comune di Trieste alla Prefettura in modo da adeguarlo a ospitare i migranti attualmente al Silos.
Vigilanza necessaria
«Pochi giorni fa – osserva Hrovatin – la quarta Commissione del Comune ha fatto un sopralluogo all’ex mercato comunale di via Flavio Gioia e ha valutato che quella poteva essere l’alternativa al Silos, perciò auspicavamo si potesse andare in tale direzione. In tal maniera non si sarebbero dovuti spostare i migranti dal centro città all’altipiano e si sarebbe potuto restituire l’ex Ostello agli scout, che l’hanno gestito per decenni».
E aggiunge: «Se la scelta di Campo Sacro sarà confermata, devo evidenziare che servirebbe una costante vigilanza, e lo dico a ragion veduta – dice Hrovatin – perché i residenti del mio comune che vivono di fronte all’Ostello in più occasioni hanno manifestato la loro preoccupazione. E ritengo che, davanti a un problema di questa gravità, sia opportuno e doveroso ascoltare la gente». Il primo cittadino evidenzia che i migranti non rimarrebbero all’ex Ostello durante il giorno, «ma andrebbero in centro a Trieste, perché abbisognano di servizi, di pasti, di assistenza sanitaria» e a quel punto, di conseguenza, secondo Hrovatin «diventerebbe un notevole problema anche l’affluenza sui mezzi pubblici nelle ore di punta».
L’appello della sindaca
Le critiche alla scelta della Prefettura di adeguare l’ex Ostello, dove per altro già sono ospitati dei migranti, vedeno la prima cittadina affrontare la situazione del Silos: «Premesso che l’attuale situazione al Silos è inaccettabile e che un’accoglienza dignitosa va assicurata, spostarli a Campo Sacro non risolve, perché queste persone comunque tenderanno a scendere in centro. Parlo anche a tutela dei migranti stessi – così Hrovatin – perché la strada davanti all’ex Ostello è poco illuminata e loro sono soliti camminare lungo i bordi, dove non c’è marciapiede, rischiando parecchio. Mi permetto infine di formulare due inviti: il primo al prefetto e al sindaco di Trieste, affinché vengano a sentire di persona i miei residenti; il secondo alle competenti autorità, proponendo loro di valutare se conviene continuare a impiegare risorse umane per controllare i valichi principali, quando è noto che i migranti fanno altre strade, attraversano i boschi e i sentieri secondari».
Nessuna consultazione
«Il Comune di Trieste non ci ha mai consultato sull’argomento – protesta invece Vidoni – nonostante le nostre ripetute richieste. Recinzione e fognature, come annunciato, non saranno sufficienti, perché manca l’illuminazione sulla strada, i mezzi pubblici di trasporto nelle ore di punta saranno inadeguati, e servirà anche un centro di assistenza sanitaria. Spero che nelle prossime settimane si diano risposte a queste necessità». —
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