Stop dalla Camera all'Alta Velocità Trieste-Venezia

E' uno dei punti dello schema di Contratto di Programma 2017-2021 tra il ministero delle Infrastrutture e Rfi votato oggi in Commissione Trasporti. Serracchiani: "Il progetto Tav non esiste più da anni. C'era invece, e rimane, la velocizzazione della Venezia-Trieste a carico di Rfi per 1,8 miliardi"

TRIESTE «Oggi in commissione Trasporti alla Camera abbiamo dato parere favorevole allo Schema di Contratto di Programma 2017-2021 tra il ministero delle Infrastrutture e Rete ferroviaria italiana». Lo annuncia in una nota Arianna Spessotto (M5S), relatrice del provvedimento.

"Tra le tante novità di rilievo - aggiunge - ci sono i 7,5 miliardi di risparmi che otteniamo eliminando un'opera giudicata inutile dalla stessa Rfi e che nessuno dei governi precedenti aveva avuto il coraggio di escludere: l'Alta velocità Venezia-Trieste. Tra le condizioni abbiamo anche posto quella di provvedere a una revisione del progetto della stazione Alta velocità di Firenze al fine di contenerne drasticamente i costi di progettazione e realizzazione".

Pacchetto da 3,4 miliardi per le grandi opere in Fvg
Un tratto dell'autostrada A4 interessato dai lavori per la terza corsia

Il progetto in realtà è stato definitivamente abolito nel 2016 e prevedeva la realizzazione di un binario nuovo dall’inizio alla fine che avrebbe sì consentito ai treni di raggiungere i 300 chilometri all’ora ma avrebbe richiesto esborsi ben maggiori e interventi impattanti a livello ambientale e infrastrutturale. 

C'è comunque in lavoro un piano per la velocizzazione della linea ferroviaria Trieste-Venezia e dunque accelerare un percorso che oggi dura circa due ore, ridotte a una e mezza nel caso dei pochi treni più veloci che limitano al minimo le fermate intermedie. Rfi ha così optato per la cosiddetta velocizzazione, che permetterà ai convogli di passare dai 150 chilometri orari attuali ai 200, nei punti di picco massimo di una linea che nelle parti più difficili rallenta al momento anche sotto i 100 all’ora, come nel tratto di Latisana.

A questo proposito interviente l'ex presidente della Regione e deputata Pd Debora Serracchiani. “I 5stelle erano e restano dei venditori di bufale un tanto al chilo: il progetto dell'alta velocità Venezia-Trieste non esiste più da anni, eppure la vendono come se fosse la grande rivoluzione di questa legislatura. Ovviamente si sono inventati loro anche la Cura del ferro, che ha portato in giro per l'Italia il ministro Delrio. Già nel 2016 Delrio aveva dato il colpo di freno decisivo – ricorda Serracchiani - e l'alta velocità Venezia-Trieste nel 2017 era uscita dall'allegato Infrastrutture che ha accompagnato il varo del Def: c'era invece, e rimane, la velocizzazione della Venezia-Trieste a carico di Rfi per 1,8 miliardi. Ed è scritto anche nel documento attuale che 'la nuova struttura del Contratto di Programma dipende dalle richieste formulate dal CIPE in sede di approvazione dell’aggiornamento 2015, dell’aggiornamento 2016 del Contratto oltre che dal parere reso sullo Schema il 7 agosto 2017”. Per Serracchiani “questo modo di governare dei 5Stelle è nauseante perché, oltre a essere incompetenti, danno la chiara sensazione che a loro non importa la sostanza delle cose: pensano solo a quando correranno a farne comunicazione e propaganda”.

Riproduzione riservata © Il Piccolo