Stop all’Antica Diga, fallita la società che la gestiva

Sentenza del Tribunale sulla D’Arcano Sviluppo Europa, adunanza dei creditori l’11 marzo per la verifica dello stato passivo. La curatela: situazione complessa
Di Laura Tonero
Silvano Trieste 08/05/2012 Viste su Trieste e Antica Diga
Silvano Trieste 08/05/2012 Viste su Trieste e Antica Diga

Ancora una battuta d’arresto per l’Antica Diga. È fallita la D’Arcano Sviluppo Europa, società che dalla primavera del 2011 aveva preso in gestione lo stabilimento balneare triestino. Il Tribunale di Trieste ne ha dichiarato il fallimento con la sentenza dello scorso 18 dicembre. Giudice delegato è stato nominato Giovanni Sansone, curatore fallimentare il commercialista Stefano Germani. L’adunanza dei creditori per la verifica dello stato passivo è stata fissata per il prossimo 11 marzo. I creditori per far valere le proprie ragioni dovranno ora trasmettere le domande di insinuazione allo studio della curatela entro il 10 febbraio.

«Ho appena iniziato a esaminare i documenti, – dice Germani – la situazione è complessa, tra i creditori vi sono sia istituti di credito che privati cittadini e società. In presenza dell’Autorità portuale è stato sgombrato l’ufficio che la D‘arcano Sviluppo Europa srl occupava all’interno del Porto».

Il fallimento della società, il ventisettesimo del 2012 in provincia, è stato disposto a seguito di due istanze di fallimento discusse in tribunale il 17 dicembre. Una è stata presentata dall’avvocato Paolo Volli per conto dello studio dell’architetto austriaco Peter Lorenz «che vantava – spiega il legale - crediti professionali per circa 35 mila euro e per i quali è stata ottenuta dal tribunale di Vienna un’ingiunzione europea». L’altra istanza è quella presentata dall’avvocato Chiara Ferri per conto della cooperativa che faceva le pulizie sulla Diga e che vanta un credito di quasi 100 mila euro.

Su quell’area fino a pochi mesi fa hanno operato diverse realtà. Nel 2011, quando la gestione era direttamente nelle mani della D’Arcano Sviluppo Europa - la scorsa estate con un contratto d’affitto d’azienda lo stabilimento era coordinato dalla Friulazeta - a fornitori e società che davano servizi veniva indicato di intestare le fatture talvolta all'associazione La Diga - L’Isola di Trieste (ex Sailing People, titolare della concessione quarantennale della Diga rilasciata nel 2005 dall’Autorità portuale), in altri casi alla stessa D’Arcano Sviluppo Europa che gestiva la parte commerciale della Diga; ma talvolta anche alla Sergio D'Arcano Srl di Coseano, la società madre che si occupa di carpenteria.

«C’è stato un complesso intreccio di gestione – valuta la curatela – vanno poi analizzati i rapporti con la società con sede in Croazia, “Vinomare”». Perché la D’Arcano Sviluppo Europa aveva grandi progetti anche oltreconfine. Anima dell’operazione è Franco Brumat, amministratore della società appena fallita ma anche presidente dell’associazione sportiva La Diga – L’isola di Trieste che ha come scopo attività da diporto e sportivo dilettantistica finora mai svolta. «La D'Arcano Sviluppo Europa vuole svolgere attività di rilancio dell'area di Trieste e di sviluppo nella Europa dell'Est e più precisamente in Istria», si legge sul sito della Vinomare. «Nell'ambito dei nostri programmi di investimento – continua la presentazione - abbiamo messo gli occhi sulla Cantina Sociale di Umago. Una delle priorità iniziali è l’acquisto dei terreni limitrofi». «Da un primo esame l’attivo della D’arcano Sviluppo Europa srl è pressoché nullo – conferma Germani – il passivo è esponenziale».

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