Stop all’amianto nello Scalo Legnami

L’Authority pubblica il bando del valore di due milioni di euro per sostituire tutte le tettoie che sono costruite in eternit
Di Silvio Maranzana
Foto BRUNI TRieste 29 09 10 Scalo Legnami
Foto BRUNI TRieste 29 09 10 Scalo Legnami

Due milioni di euro per bonificare dall’amianto lo Scalo Legnami. È il valore dell’appalto che l’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale ha messo a gara. Nella fattispecie si tratta di sostituire le attuali tettoie che coprono la gran parte dei piazzali del terminal e che sono realizzate in eternit (cemento-amianto). La situazione è sempre stata giudicata sicura dato che non sono segnalati casi di sfregolamento delle tettoie che potrebbero mettere a rischio immediato la salute degli operatori, fatto sta che la necessità della bonifica appariva ineludibile già una quindicina di anni fa, ma si era innescata tra l’altro la questione se i costi fossero addebitabili al terminalista oppure all’Autorità portuale. Nel 2012 si era affacciata la possibilità dell’intervento di una ditta che si sarebbe accollata la spesa in cambio dell’installazione sulle tettoie di un impianto fotovoltaico e della gestione dell’energia prodotta, ma l’operazione era presto saltata. Tra l’altro a ricalcare la necessità dell’operazione, il fatto che al Tribunale di Trieste è in corso un processo per la morte causata da mesotelioma di 32 tra braccianti, pesatori, autisti e pulitori che avevano lavorato in porto tra gli anni Sessanta e Novanta.

Le tettoie in questione sono una ventina. I lavori previsti sono la rimozione e lo smaltimento di quelle contenenti amianto a la posa in opera di nuove coperture in metallo. L’importo previsto è 1.845.179 euro, di cui 90.900 euro per oneri di sicurezza, più Iva. Le offerte dovranno pervenire all’Authority entro le 12 del 2 marzo e il 6 marzo alle 9.30 verranno aperte le buste. Tra i criteri della commissione giudicatrice vi saranno la tipologia delle lastre di copertura, dei sistemi di fissaggio, delle lattonerie, le caratteristiche di sicurezza, il personale impiegato.

Lo Scalo Legnami viene da decenni di precarietà anche se il bilancio 2014 si era chiuso in nero dopo anni di rosso e attualmente, oltre al traghetto che una volta alla settimana raggiunge Durazzo in Albania, la sua banchina è utilizzata anche da Arvedi per i trasporti del Gruppo quando il molo della Ferriera è già occupato. La maggioranza delle quote della società che gestisce il terminale, cioè la General cargo terminal, è in mano al Gruppo Gavio, ma l’ex presidente Alberto Cattaruzza (che rappresentava il socio di minoranza Ocean) ha dato da tempo le dimissioni (mentre Walter Preprost ha conservato il ruolo di amministratore delegato) e per lunedì è fissato un consiglio di amministrazione che dovrebbe distribuire le nuove cariche.

Frattanto il presidente dell’Authority, Zeno D’Agostino, ha confermato anche per il 2017 la riduzione nella misura del 30% dei canoni demaniali che riguardano le aree e i manufatti utilizzati esclusivamente per il deposito di legname. Ciò a causa della forte flessione nell’ultimo decennio di un traffico che comunque ha un’importanza strategica fondamentale per il porto di Trieste.

Analogamente, una riduzione, contenuta però nel 20%, è stata decretata per quanto riguarda i canoni relativi ai magazzini utilizzati esclusivamente per il deposito di caffé crudo. Questo decreto comporterà minori entrate per circa 300mila euro.

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