Stop alla movida in piazza Verdi a Trieste, c’è già chi protesta: «Così falliremo»

L’area rientra nel provvedimento restrittivo. Nei mesi scorsi risse e musica ad alto volume

Gianpaolo Sarti
Piazza Verdi dall'alto. Foto Bruni
Piazza Verdi dall'alto. Foto Bruni

Le ordinanze del Comune con la chiusura dei locali a mezzanotte, pensate per contrastare il crescente numero di violenze spesso provocate anche dall’eccessiva assunzione di alcol, colpiscono pure l’area retrostante a piazza Unità: piazza Verdi, una zona apparentemente tranquilla ma che nei mesi scorsi era finita al centro delle cronache per alcune gravi risse tra minorenni. Una, in particolare, scoppiata a mezzanotte dello scorso 8 settembre tra decine di ragazzini.

In quel punto insistono vari pubblici esercizi: gran parte si occupa solo di ristorazione e quindi abbassa le serrande prima della mezzanotte, mentre altri si animano proprio a tarda sera fino a notte e la clientela, spesso, tende a fermarsi all’esterno.

Sono due, in particolare: il “Gin Please”, situato in passo di piazza Fonda Savio, e il “Citybar” all’interno della galleria Tergesteo (citata nell’ordinanza comunale) e che si affaccia su piazza Verdi. Questo locale, peraltro, lo scorso ottobre era stato oggetto di un provvedimento della Questura: lo stop per due settimane a causa di «motivi di ordine e sicurezza pubblica». L’atto era stato accompagnato da un comunicato in cui si spiegava che «dalle verifiche effettuate da personale della Polizia di Stato e della Polizia locale è emerso che il locale è da tempo divenuto punto di incontro, specialmente nella fascia serale e notturna, di un numero rilevante di ragazzi di giovanissima età, verosimilmente attratti dalla possibilità di acquistare bevande alcoliche». Erano state inoltre rilevate «attività di pubblico spettacolo non autorizzate» con musica alta all’esterno.

Il “Citybar”, situato in piazza Verdi e quindi interessato dal provvedimento comunale. (Foto Lasorte e Bruni)
Il “Citybar”, situato in piazza Verdi e quindi interessato dal provvedimento comunale. (Foto Lasorte e Bruni)

Il gestore, Riccardo Ramazzina, deve ora fare i conti con un ulteriore provvedimento che gli impone di chiudere a mezzanotte, fine settimana compresi, sino a tutto marzo: «Ciò blocca totalmente la mia attività», protesta, con preoccupazione, l’imprenditore. «E per me questo significa far fallire il locale e lasciare a casa sei persone. Ritengo che piazza Verdi non possa essere paragonata a piazza Garibaldi, anche perché le due zone non hanno la stessa clientela. Per un locale come il mio – sottolinea – chiudere a mezzanotte di sabato significa appunto fallire. Come è possibile che il mio bar venga colpito in questo modo, mentre altre realtà importanti molto vicine e con la stessa tipologia di clienti però situati al di fuori dalla zona rossa, no?». Ramazzina rende noto di aver chiesto e ottenuto un appuntamento con gli uffici comunali per discutere la propria posizione. —

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