Stop alla moratoria: ecco chi può puntare a nuove dilazioni o al ricalcolo del debito

Si può pagare per mantenere le rate scadute fino a dieci. Sono annullabili le cartelle di importo inferiore a 5 mila euro
Riccardo da Toma

TRIESTE Livellare lo scalone? Al momento l’impresa non appare possibile e l’unica soluzione, per chi si trova con un arretrato che tra l’8 marzo 2020 e il 31 agosto 2021 può arrivare a 18 rate mensili, è pagarne entro il 30 settembre un numero sufficiente a mantenere quelle scadute sotto la soglia delle dieci. Quando il debito tocca le dieci rate, infatti, il beneficio della dilazione decade. Prima della pandemia, peraltro, l’erario era meno tollerante con i ritardatari: è stato infatti il decreto Ristori a portare da cinque a dieci il numero delle rate non onorate che fa scattare la cancellazione del beneficio.

la nuova istanza

Proprio in virtù del decreto Ristori, qualche margine in più per rimettersi in regola può aprirsi per chi aveva già perso il diritto alla dilazione prima dell’8 marzo 2020, cioè prima che scattasse la prima moratoria dei pagamenti, introdotta con il Cura Italia. Dal momento che allora bastavano cinque mesi di rate non versate per perdere il diritto alla dilazione, entro il 31 dicembre di quest’anno i debitori decaduti dal beneficio (se il loro ritardo non supera le dieci rate) possono presentare all’Agenzia delle Entrate Riscossione una nuova istanza per rateizzare il proprio debito (di norma fino a 72 rate mensili, cioè in 6 anni). È stato inoltre alzato a 100 mila euro (da 60 mila) il l’importo massimo del debito che può essere diluito senza dover provare le proprie condizioni di difficoltà economica.

le somme condonabili

Novità positive, rispetto alla situazione pre-pandemia, anche per chi doveva far fronte a cartelle di importo inferiore ai 5 mila euro per debiti relativi agli esercizi fiscali fino al 2010. Dal momento che il decreto Sostegni ha disposto l’annullabilità di tali carichi, limitatamente ai pagamenti che non siano stati già effettuati, le relative cartelle sono destinate a essere cestinate. Chi si trova a dover far fronte a piani di dilazione o a provvedimenti di condono (Rottamazione-ter o Saldo e stralcio) che contengano solo in parte pendenze relative a debiti annullabili, invece, può chiedere il ricalcolo delle pendenze presentando istanza online all’Agenzia delle Entrate Riscossione. «Questo – rimarca il commercialista udinese Diego Cominotto – va fatto prima di effettuare i versamenti già previsti, perché non si può chiedere la restituzione di quanto sia stato già pagato, anche se si tratta di somme condonabili».

il giudizio

Negativo, in ogni caso, il giudizio del professionista sulla sanatoria: «Non siamo di fronte a un aiuto nei confronti di persone e imprenditori in difficoltà – dichiara Cominotto – ma dell’ennesimo condono, la cui logica mi vede profondamente contrario. Scelte come questa dimostrano una volta di più la indifferibile necessità di un profondo e radicale ripensamento del sistema di riscossione: i lavori sono in corso e credo che già in autunno potremmo vederne i primi effetti tangibili».

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