Stop agli scavi dei lavori in cantiere riaffiora il “cimitero” dell’amianto

Rinvenimento di eternit nell’area dell’ex scalo da parte dell’impresa che ha assunto l’appalto di interventi di riqualificazione

MONFALCONE Stop ai lavori di scavo nel cantiere di Panzano. Riaffiora dal sottosuolo il “cimitero” dell’amianto.

Intervento stoppato a causa del rinvenimento di materiale che ha tutta l’aria di essere eternit. Lo scavo in questione riguarda l’area dell’ex scalo.

Il tempo di azionare le ruspe e subito è scaturito l’inaspettato imprevisto che ha comportato il congelamento delle opere. Una scoperta di fatto nell’immediatezza dell’inizio degli interventi, finalizzati ad un progetto di riqualificazione programmata da Fincantieri, per i quali l’azienda ha affidato l’appalto ad un’impresa specializzata nel settore. Tecnicamente si tratta di assegnazione di opere in titolo quarto, ossia cantieri temporanei disciplinati dal decreto legislativo 81 del 2008, consegnati alla ditta affidataria, titolare del contratto di appalto con il committente.



In altre parole, l’intero intervento e quindi l’area soggetta ai lavori, attraverso questa modalità rientrano sotto la responsabilità diretta dell’impresa, ai fini di una gestione autonoma. Un pacchetto, insomma, “all inclusive”, fino al completamento degli interventi.

In particolare, secondo quanto è stato riferito, Fincantieri aveva deciso di proseguire con parte dell’ammodernamento del cantiere, anche mediante la realizzazione di alcuni edifici. I primi scavi hanno dunque consegnato quel contingente per il quale s’è subito sospettato si trattasse di amianto.

Sono scattate le procedure. Il cantiere è stato pertanto bloccato ed è seguita una prima fase d’urgenza, ossia l’inertizzazione. Una mobilitazione che comunque non sarebbe passata inosservata, se non altro per il via vai di operatori protetti da mascherine.

Del rinvenimento di eternit è stata informata evidentemente subito Fincantieri ed è stata inoltrata la comunicazione all’Azienda sanitaria. Tutto resta al vaglio delle autorità competenti.

Il percorso dovrà tener conto degli aspetti previsti dalle procedure, a partire dalla messa in sicurezza, definendo anche le modalità di rimozione nonché accertamenti approfonditi circa le caratteristiche del materiale rinvenuto e la sua datazione, da quanto tempo in pratica sarebbe stato presente nel terreno sottostante.

Gli interrogativi non mancano. C’è da capire quali saranno i passi successivi, la quantità di materiale che potrebbe essere ancora rimasto sotterrato, oltrechè in prospettiva il prosieguo delle opere di fronte peraltro all’eventualità di ulteriori rinvenimenti. L’azienda Fincantieri ha confermato quanto accaduto, facendo riferimento alla comparsa di materiale che si sospetta trattarsi di amianto durante i lavori di scavo, e dell’avvio delle relative procedure. Il tutto in attesa dell’evolversi della situazione.—


 

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