Stop agli immigrati, Serracchiani all'attacco di Maroni, Zaia e Salvini. Sono solo lo 0,15% della popolazione
«Stiamo parlando di un Paese di 60 milioni di abitanti in cui la presenza in questo momento dei richiedenti asilo è pari allo 0,15%. Se alcuni governatori non sono in grado di governare anche queste emergenze, si interroghino sulla loro utilità». Lo ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a proposito delle opposizioni di alcune regioni all'arrivo di profughi.
«Lo abbiamo detto e sottoscritto tutti insieme nel luglio 2014 - ha proseguito Serracchiani, parlando a margine di un convegno sulle migrazioni - e oggi non possiamo rimangiarci la parola. Insisto nel dire che quando si governa si deve affrontare tutte le emergenze, anche quelle che non piacciono. Questo è il momento in cui si deve affrontare questo tipo di emergenza, tra l'altro assolutamente alla portata», ha concluso.
«Oggi accade a loro, ma se un giorno capitasse ai nostri figli o nipoti mai vorrei trovassero dall'altra parte del mare i vari Maroni, Salvini e Zaia» ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo a un convegno dell'Unar sul tema delle migrazioni. Evidenziando che sulla cultura dell'accoglienza in Italia vi sia «l'assenza di un aggiornamento normativo», Serracchiani, ha chiesto «uno sforzo comune per chiedere e creare nuove regole per la gestione quotidiana dell'immigrazione, utilizzando a questo scopo saggezza e buon senso.
Parlare di clandestini è una forzatura da campagna elettorale - ha concluso - ed è una sofferenza essere costretti a differenziare tra rifugiati e altre persone affamate e in difficoltà costrette ad abbandonare il proprio Paese».
«Nelle ultime settimane sono stati reindirizzati verso altre regioni oltre 700 migranti, ma va sottolineato che stiamo parlando di una percentuale minima quando, al contrario, la presenza di immigrazione regolare è aumentata nel 2014 da 103 a 108 mila unità, il 9% della popolazione, senza creare alcun problema». Lo ha affermato l'assessore all'immigrazione del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenendo a un convegno sui diritti dei migranti a Trieste.
«L'afflusso di immigrati continua - ha specificato Torrenti - ma stiamo rafforzando la nostra capacità organizzativa, soprattutto in prospettiva. Si sta condividendo con Governo e Prefettura il percorso di accoglienza anche attraverso l'apertura di hub dedicati, possibilmente vicino ai confini, dimensionati ad hoc per non impattare sul territorio», ha aggiunto. Per Torrenti, «stiamo andando verso la normalità, caratterizzata da una presenza compatibile con le dimensioni e le esigenze del Friuli Venezia Giulia, favorendo in questo modo il rispetto dei residenti, condizione essenziale affinché vi sia un'accoglienza positiva».
Intanto arriva la replica di Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera: «Vergogna Serracchiani. Lei non vorrebbe Salvini, Maroni e Zaia? Noi non vorremmo lei come presidente del Friuli Venezia Giulia. Una governatrice che ha fatto della nostra terra un colabrodo, dove tutti i clandestini entrano e regna l'anarchia. Capisco che è troppo impegnata nelle lotte di potere interne al suo partito ma giri qualche minuto nelle nostre città, tra Udine, Gorizia, Trieste e Pordenone e si accorgerà che ormai regna il degrado assoluto».
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