Stop a gazebo selvaggio Insorgono le categorie
I commercianti li tollerano a stento, gli esercenti li detestano, gli esteti li eliminerebbero d’acchito. A tanti, comunque, i continui caravanserragli cittadini danno proprio fastidio. Trieste sta diventando Gazebopoli? Di certo ci sta andando abbastanza vicina, con rassegne enogastronomico-sportive-alternative-solidali-militanti che si alternano ormai praticamente nell’intero arco dell’anno, soprattutto tra le Rive e il canale di Ponterosso. Iniziative mordi e fuggi che, sostengono le categorie, fungono solo da pretesto per incassi veloci e non sempre controllati ai danni dei vessatissimi esercizi e negozi.
Protezionismo di categoria? Non proprio e non solo. «Siamo tutti arrabbiati - sostiene ad esempio Franco Rigutti, vicepresidente vicario della Confcommercio - perchè sosteniamo da sempre una certa linea: non siamo contrari ai gazebi tout court ma preferiamo si punti su manifestazioni di livello e qualità, quelle che creano movimento turistico, con merceologie interessanti e durate minime (3-4-5 giorni, non 15), che siano itineranti (non solo in Ponterosso o sulle Rive, ma anche Roiano e San Giacomo). Ci stiamo confrontando con l’attuale amministrazione, per arrivare quanto prima a un regolamento concordato».
«È vero - conferma il sindaco Cosolini - vogliamo introdurre limitazioni significative in certe manifestazioni espositive, ridotte di numero e nella durata, non più di quattro giorni, a parte la Barcolana e San Nicolò, comprimendo al massimo nel fine settimane quelle con, diciamo così, emissioni sonore. Ce lo chiedono i cittadini e credo che debbano avere una risposta in questo senso che non impedisca la cultura, l’intrattenimento e la promozione di qualità. Da parte nostra - continua il sindaco - riteniamo anche si debbano tutelare commercianti e imprese, che sentono la crisi e non possono avere ogni mese dei mercati ambulanti davanti... Serve, infine, una logica itinerante, che non confini sempre e solo tutto tra Sant’Antonio e Ponterosso...».
Indirettamente Cosolini anticipa una prima importante novità: quella legata a Piazza Europa, la manifestazione camerale in calendario quest’anno nel terzo weekend di settembre che dovrebbe slittare, diciamo così, un po’ più a nord all’interno dell’isola pedonale. Una tendenza che trova immediata conferma nell’assessore Elena Pellaschier: «In questa prima fase abbiamo voluto mantenere un pochino meno rigida la nostra intenzione di fare in modo che il centro città non sia sempre rivestito di bianco.... Adesso cercheremo di dotarci di un regolamento che ci permetta di comunicare le nostre intenzioni future a chi ha intenzione di continuare a fare manifestazioni “selvagge”... Stiamo cercando, e già l’abbiamo fatto con gli arrotini in bicicletta, di sfruttare spazi comuni anche lontani dal centro. Penso a piazza Vittorio Veneto, piazza Perugino, il rione di San Giacomo...».
Il ritrovato feeling tra il Municipio e la Camera di commercio è confermato del resto, sull’argomento, dallo stesso presidente della Cdc Antonio Paoletti. «Appena eletto Cosolini - ricorda - avevamo chiesto un tavolo per concertare una strategia. È ora di dire basta a fiere e fierette, d’intesa con la Pellaschier si sta lavorando su questo. E abbiamo avuto precise assicurazioni che tutto cambierà per il meglio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo