Stop a duty free e banca, Ronchi si svuota

RONCHI DEI LEGIONARI Di progetti studiati per il rilancio dello scalo ce ne sono, e pure parecchi. Nell’attesa che “decollino”, però, l’aeroporto di Ronchi deve fare i conti con una serie di addii e bocconi amari che, di certo, non possono fare piacere.
Uno di questi è rappresentato dalla chiusura del duty free shop, che si trovava subito dopo il varco d'ingresso dei passegggeri, nell'area partenze. La realtà, gestita dall'impresa veneta “Linea aeroportuale Sole”, infatti, nei giorni scorsi ha chiuso i battenti e i quattro addetti sono stati licenziati e lasciati in mezzo alla strada.
Una chiusura, quella del duty free, provocata dalla profonda crisi che ha colpito anche questa impresa, e che rischia però di non essere un caso isolato. Dal prossimo 5 dicembre, infatti, chiuderà i battenti anche la filiale della Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia, una presenza storica per lo scalo aereo ronchese, avviata ancora quando l'istituto di credito si chiamava Cassa di risparmio di Gorizia. Il gruppo Intesa, nel quadro di una più vasta operazione di razionalizzazione della sua presenza sul territorio italiano, ha sacrificato anche questa realtà, punto di riferimento non solo per i passeggeri, ma anche per il territorio.
«Non sono decisioni che prendiamo ovviamente noi - commenta il presidente, Antonio Marano - anche se devo dire che, proprio nel caso della banca, l'azionista, ovvero la Regione, ha già preso contatti con i vertici per trovare una soluzione alternativa. Ma stiamo anche pensando a un nuovo ingresso, ovvero alla presenza di un nuovo istituto bancario. Quanto al duty free, le difficoltà in cui si muove l'impresa veneta sono ormai risapute. Da parte nostra c'è tutta l'intenzione di riqualificare l'area commerciale del nostro aeroporto, donandone un nuovo aspetto, che sia decisamente più invitante ed all'altezza della situazione».
Nei giorni scorsi, poi, si è insediato a Ronchi dei Legionari il nuovo direttore generale, Marco Consalvo e c'è attesa per il consiglio di amministrazione che si svolgerà domani e nel corso del quale lo stesso manager verrà “consacrato”, anche con l'assegnazione delle nuove deleghe. Tra cui anche quella di direttore dell’Afvg Security, ovvero di quella realtà che si occupa della sicurezza interna del “Pietro Savorgnan di Brazzà”.
Ma, come detto, bolle molto altro nella pentola di una struttura in grande trasformazione. Marano non fa mistero della sua volontà di voltar pagina di molti capitoli e tra queste anche quella di chiudere l'agenzia di viaggi che, a dir il vero, non è mai decollata veramente.
Si lavora, poi, per la redazione del nuovo accordo di programma che, entro la fine di novembre, dovrà essere presentato all'Ente nazionale per l'aviazione civile.
«È uno dei primi traguardi che spettano al nuovo direttore generale - ha continuato Marano - e posso dire, a tal riguardo, che contiamo di intervenire anche con un vero e proprio restyling della palazzina aeroportuale, una struttuta che deve diventare più moderna ed efficiente. Certo i tempi non sono brevi, in questo settore ci si muove rispettando certe regole, ma sono convinto che sapremo fare un ottimo lavoro premiato dall'utenza».
Altro fronte caldo è quello del polo intermodale dei trasporti. Sono tre le imprese che hanno presentato le loro manifestazioni d'interesse ed ora tutto è al vaglio dell'ufficio di piano guidato dall'ingegner Stelio Vatta. Un importante tassello di un piano di sviluppo che punta a dare una maggior linfa alla vita, non sempre facile, dello scalo aereo regionale.
Che, in questa stagione invernale, soffre di un numero limitato di destinazioni, otto per la precisione, che saliranno a nove a dicembre con l'ingresso della spagnola Vueling che volerà su Barcellona. Poco, davvero troppo poco, per poter sperare che i passeggeri possano superare la soglia del milione, già auspicata parecchi anni orsono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo