Stipendi, organici, formazione: i “tecnici” incalzano i candidati
Degno di una seduta parlamentare di “question time” l’assemblea indetta ieri dalle organizzazioni sindacali rappresentate nell’ateneo – Flc Cgil, Cisl Università, Uil Rua, Gilda Unams, Snals Confsal e Usb Pi – e dalla Rsu, la Rappresentanza sindacale unitaria.
Nell’aula magna dell’edificio centrale, i candidati alla carica di rettore - Roberto Di Lenarda, Rinaldo Rui e Donata Vianelli - hanno ascoltato e risposto alle domande del personale tecnico-amministrativo e dei collaboratori esperti linguistici.
Questa “assise dei funzionari Ta”, che anticipa la presentazione istituzionale dei candidati oggi (rivolta al corpo elettorale tutto), è stata fortemente voluta per approfondire alcuni dei temi più sentiti dai soggetti della “burocrazia” universitaria: le condizioni del contesto lavorativo, sia umane che strutturali, e le criticità avvertite all’interno dell’Università stessa.
In un contesto di accesa partecipazione infatti, sono state poste dal presidente d’assemblea Alessio Briganti sei domande – «frutto di un attento confronto fra Rsu, organizzazioni sindacali e rappresentanti degli organi» – volto a “carpire” l’indirizzo politico degli aspiranti rettori su questioni che riguardano prettamente il personale tecnico amministrativo.
La prima è stata formulata in merito alla “recente” soppressione dell’indagine sul benessere organizzativo, dalla quale era emersa “una situazione di diffuso malessere e crescente disaffezione, soprattutto a causa di regolamenti cervellotici e restrittivi”. La seconda è stata incentrata sulla progressiva esternalizzazione delle attività istituzionali (e non) dell’ateneo, ponendo dunque il problema della fondazione universitaria, per la cui costituzione sono pervenute variegate ipotesi (“nuova fondazione, confluenza in una fondazione già esistente, costituzione di una società pubblica sotto il controllo dell’ateneo, trasferimento delle attività verso aree diverse dell’ateneo”). La terza domanda – la più rilevante per il personale tecnico amministrativo – ha riguardato il salario, “colpito dalla oggettiva riduzione del finanziamento statale all’Università, dal taglio delle risorse al pubblico impiego e dal pluriennale blocco retributivo”. La quarta interpellanza ha inteso richiedere quale specifica programmazione i candidati intendono adottare per il personale Ta bibliotecario e Cel “in un’ottica di sostituzione del personale cessato, ma anche di sviluppo delle funzioni presidiate”. La quinta – che prendeva spunto dalle critiche “per scarsa professionalità”– ha evidenziato la mancanza di una significativa e organica iniziativa nei riguardi della formazione di tutto il personale.
La sesta domanda, formulata integralmente dai sindacati, ha infine sollecitato i candidati a rispondere per iscritto a tali quesiti.—
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