Stipendi autoridotti: il M5s dona 375mila euro

I consiglieri regionali grillini continuano a tagliarsi lo stipendio e firmano il quarto assegno a favore delle imprese
I consiglieri regionali del M5s con il facsimile del maxiassegno
I consiglieri regionali del M5s con il facsimile del maxiassegno

TRIESTE. I grillini del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia firmano un altro assegno e lo restituiscono ai cittadini e alle imprese della regione, precisamente al “Fondo per lo sviluppo”. E’ il quarto dall’inizio della loro esperienza in piazza Oberdan. L’operazione somma ora poco meno di 375mila euro, soldi che altrimenti sarebbero stati archiviati alla voce Casta.

La prima restituzione di una parte della paga da consiglieri regionali da parte del Movimento 5 Stelle regionale era avvenuta nel settembre 2013. La seconda, come un regalo di Natale, nel dicembre dell’anno scorso. Quindi, nel 2014, a maggio e a inizio ottobre, come comunicato ieri dal movimento. Si tratta delle risorse risparmiate dagli stipendi dei grillini nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre, indirizzate ora a sostenere le piccole e medie imprese del territorio. Questo quarto bonifico da quando è iniziato il lavoro in aula vale 88.722,71 euro, cifra che fa decollare il “tesoretto” a quota 374.867,9 euro.

La consegna simbolica dell’assegno avverrà sabato prossimo a Roma nello stand allestito dal M5S Fvg nell’ambito della manifestazione nazionale “Italia5Stelle” in programma al Circo Massimo. A loro cinque – la capogruppo Eleonora Frattolin e i consiglieri Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai – continuano dunque a bastare 2.500 euro netti al mese, oltre ai rimborsi (rendicontati voce per voce) per l’uso dei mezzi pubblici, il rimborso chilometrico per l’utilizzo della macchina e rarissimi pernottamenti. Meno, molto meno degli altri inquilini di Palazzo che, pur dopo la sforbiciata dell’estate dell’anno scorso, portano a casa 6.300 euro lordi di paga base e 3.500 euro di rimborsi (2.500 per triesini e goriziani). Quegli stessi colleghi che hanno bocciato in aula, nella seduta sull’assestamento di bilancio, un emendamento pentastellato che puntava a estendere la spending review anche agli altri gruppi: la proposta era di ridurre lo stipendio da consigliere a 7mila euro lordi tra indennità (5mila) e rimborsi (2mila), oltre a prevedere la rimodulazione al ribasso del vitalizio percepito dagli ex consiglieri. I grillini restano dunque “rara avis”. La quota a cui rinunciano da ormai un anno e mezzo pesa attorno al 65% delle indennità ricevute. «Questi quasi 375mila euro rappresentano la risposta concreta a chi, nelle ultime ore, ha correttamente criticato le indennità ricevute dai consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia», sottolineano i consiglieri M5S citando un passaggio dell’intervento del riconfermato presidente dell’Anci Mario Pezzetta al congresso dell’associazione dei sindaci. Non manca però la stoccata: «Da quelle stesse persone avremmo gradito un maggior supporto quando il Consiglio regionale e la giunta Serracchiani, nel luglio 2013, hanno fatto finta di ridurre i privilegi dei politici regionali».

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