“Steward urbani” dal 2019 in città. La soluzione al vaglio della giunta

Il vicesindaco Polidori pronto a utilizzare i fondi regionali ad hoc: «Ora vanno valutate modalità e zone»
Silvano Trieste 2018-12-10 Consiglio Comunale
Silvano Trieste 2018-12-10 Consiglio Comunale

Trieste, vigili urbani con le pistole. E ora che succede?

TRIESTE Nel 2019 sul territorio del comune di Trieste potrebbero scendere in campo i vigilantes. Il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Paolo Polidori, ha accolto favorevolmente la misura della Regione di finanziare i Comuni che intendono usufruire di quelli che l’assessore regionale Pierpaolo Roberti definisce “steward urbani”. «Ora vanno valutate le modalità, gli orari e le zone dove queste figure andrebbero ad operare», spiega Polidori. La decisione se usufruire o meno del contributo regionale e se stipulare o meno una convenzione con un istituto di vigilanza, dunque, per Polidori è già stata presa. Come ha chiarito ieri nel corso della seduta della VI Commissione consiliare, presieduta da Salvatore Porro, che all’ordine del giorno vedeva una mozione del consigliere Fabio Tuiach (Fn) in merito all’introduzione di “operatori per la sicurezza”.

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Un indirizzo, quello di Polidori, che ha trovato sostegno nei membri di commissione della maggioranza ma che ha, invece, fatto saltare sulla sedia la consigliera di Sel, Sabrina Morena, e rilevato perplessità anche tra i rappresentanti del M5s, i dem, e della consigliera di Insieme per Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, che avrebbe preferito un potenziamento della polizia locale. «Questo è un vergognoso uso del denaro pubblico, la sicurezza si crea facendo aggregazione, organizzando momenti di solidarietà», ha tuonato Morena. «Finanziare la sicurezza privata depotenzia la sicurezza pubblica», ha osservato la pentastellata Elena Danielis.

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A dare un’indicazione su quelli che potrebbero essere gli ambiti di azione degli steward, è stato ieri il comandante della polizia locale, Walter Milocchi. «Stiamo considerando, ad esempio, di utilizzare queste figure nella sorveglianza di giardini come il Basevi, quello di Ponziana o di via San Michele, a Opicina o nelle adiacenze, e non davanti, alle scuole». «O anche di farli operare – ha aggiunto Polidori – nella fascia oraria notturna fino a che gli agenti della polizia locale non saranno armati, oppure nelle zone calde della movida o a supporto delle guardie ambientali. Ma queste indicazioni sono ancora in fase di valutazione».

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Inquadrato il perimetro entro il quale i vigilantes dovranno operare, il Comune indirà un bando. La legge regionale 9 del 2009 che dà indicazioni sulla collaborazione di enti locali con soggetti di vigilanza privata, consente la possibilità di avvalersi di «guardie particolari giurate, con funzioni ausiliarie, al fine di assicurare alla polizia locale un’efficace forma di sostegno nell’attività di presidio del territorio». «Svolgono attività sussidiaria di mera vigilanza e priva di autonomia – indica ancora la legge – finalizzata unicamente ad attivare gli organi di polizia locale, le forze di polizia dello Stato o enti a vario titolo competenti per esigenze riguardanti esclusivamente la tutela del patrimonio pubblico, la sorveglianza di luoghi pubblici o i comportamenti di disturbo alla quiete pubblica». –


 

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