Cercò anche a Gorizia il figlio scomparso ritrovato dopo 20 anni

Una falsa pista portò la mamma di Stefano Zini nell’Isontino. Fu sostenuta dall’associazione Penelope. L’uomo è stato rintracciato ma ha scelto di continuare la sua vita da clochard. In regione 4 casi

Marco Bisiach
L'avvocato Federica Obizzi
L'avvocato Federica Obizzi

Ha sfiorato anche Gorizia e l’Isontino, una vicenda agrodolce, dal finale inatteso, registrata a Conegliano. Nella cittadina veneta è stato infatti rintracciato Stefano Zini, un uomo che nel 2004 si era allontanato dalla sua Rimini facendo perdere le tracce di sé. Per vent’anni ha vissuto senza fissa dimora, toccando diverse località, mentre la madre, oggi 87enne, non ha mai smesso di cercarlo. Lo ha ritrovato e riabbracciato, ma per poco, dopo che la polizia locale di Conegliano l’ha contattata informandola di aver rintracciato Stefano.

Lui però non l’ha riconosciuta e ha fatto sapere di non voler tornare in famiglia, preferendo proseguire la sua vita da clochard. Un nuovo colpo al cuore, per la donna, che si unisce però al sollievo di sapere che il figlio è vivo, in salute e, di fatto, felice della sua condizione: umile e difficile, ma libera.

Ma perché la storia ha sfiorato l’Isontino? Perché del suo caso si è occupata con dedizione anche “Penelope”, l’associazione nazionale che affianca nella ricerca le famiglie e gli amici delle persone scomparse, e alcune delle segnalazioni relative a Stefano Zini sono arrivate dal nostro territorio. «Alcuni anni fa venni coinvolta come referente regionale per cercare di verificare un possibile avvistamento di Stefano a Monfalcone – racconta l’avvocato Federica Obizzi, oggi presidente di Penelope Fvg –. Allora non ottenemmo riscontri, mentre un’altra segnalazione, più importante, arrivò dalla Polizia locale di Gorizia nell’autunno scorso, quando un clochard individuato nei pressi di un supermercato sembrava davvero poter essere l’uomo che stavamo cercando». Non fu così.

La madre di Zini arrivò a Gorizia e si fermò in città per qualche giorno, in attesa di riuscire a incrociare la persona senza fissa dimora che si riteneva poter essere suo figlio. Ma quando l’incontro effettivamente avvenne, si capì che non era lui. «La donna uscì molto provata e delusa da quelle giornate – ricorda l’avvocato Obizzi –, ma dopo poco è arrivato il ritrovamento a Conegliano».

Penelope anche nella nostra regione vaglia molti episodi di scomparsa, anche se la maggior parte si risolve in brevissimo tempo. Attualmente in Fvg restano 4 casi “a pista fredda”, ovvero senza notizie, segnalazioni o ritrovamenti da molto tempo.

Con la presidente Obizzi lavorano anche lo psicologo e criminologo Edoardo Genovese, Mara Corazzin (cugina di Rossella Corazzin scomparsa da San Vito al Tagliamento nel 1976) e Gianluca Zaniboni (fratello di Alessandro la cui scomparsa sconvolse Grado qualche anno fa). —

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