«Stavolta il centrodestra è entrato a gamba tesa in competenze non sue»
TRIESTE Aveva preso carta e penna per trasmettere profonda insoddisfazione sul Piano casa pensato dalla sua parte politica. E non muta posizione a pochi giorni dal dibattito in aula sulla legge 26. Non pensa tanto alla sua città, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, ma più in generale a un testo che può ridurre l’autonomia dei Comuni in una delle loro principale materie di controllo.
Ziberna, la sua lettera non è bastata?
Evidentemente no. E mi spiace molto non poter partecipare all’incontro di Palmanova perché ho impegni a Latisana e a Gorizia legati alla Protezione civile. Le mie perplessità sul Piano casa sono però le stesse già manifestate tempo fa. Di principio e di ordine pratico.
Che cosa non la convince in particolare?
Solo il Comune è in grado di toccare con mano le esigenze urbanistiche del territorio. Togliergli questa autonomia di valutazione è gravissimo. Come se si impedisse a un sarto di fare un vestito sulla base di misure già prese. La pianificazione è il compito principe di una amministrazione. Negarglielo è un comportamento molto scorretto, tanto più che a breve si discuterà dei nuovi enti di area vasta. Se questo è l’approccio, non ci siamo davvero.
C’è qualche elemento positivo nella propost di legge?
Lo scopo dichiarato di non consumare ulteriore terreno e la riduzione dei costi urbanistici. Ma anche il rilancio dell’edilizia, il settore più penalizzato in tempi di crisi. Ma se uno ha la febbre, non è che gli tagli il piede.
Teme per Gorizia?
Gorizia ha un ben profilo, non fosse per quattro grattacieli degli anni Sessanta che sono un pugno nell’occhio. Un esempio di quello che non si deve più fare. Non solo a Gorizia, ma da nessuna parte. Sono convinto che non mi faranno altri grattacieli in città, ma il problema è di tutti.
Una proposta alternativa?
Gorizia ha 2 mila appartamenti sfitti, di cui la metà non adeguata a uso abitazione. Togliamo i vincoli regionali esistenti e incentiviamo chi fa interventi di riqualificazione e recupero dell’esistente.
Che cosa dice alla maggioranza?
Di non entrare a gamba tesa in competenze non sue.
Il presidente della quarta commissione Camber assicura che il testo è cambiato.
Non è vero e comunque non basta. L’ho fatto leggere riga per riga, i guai che produce rimangono.
Dispiaciuto che sia il centrodestra a creare il vulnus?
Moltissimo. Spiace che non ci si renda conto di quanto sia sbagliato questo intervento. I consiglieri regionali, tra l’altro, sono in larga parte ex sindaci. Si sono dimenticati di che cosa sono stati? —
M.B.
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