Staranzano si mobilita per donare una protesi a Luigi
STARANZANO Si può cambiare il mondo a colpi di piccoli gesti, non è vero che siamo una generazione anestetizzata dall’egoismo. E anche nei paesi crescono solidi ponti di speranza, quando c’è da tendere una mano. Il circolo virtuoso della solidarietà si è messo in moto in questi giorni per raccogliere cinquantamila euro (53 mila più Iva, nel dettaglio) e regalare una protesi alla gamba destra di Luigi Capraro, cinquantenne staranzanese, sposato con due figli, sostituto commissario all’ufficio di Polizia di frontiera all’aeroporto di Ronchi dei Legionari.
Conosciuto in paese per l’aiuto offerto nell’allestimento di chioschi e iniziative alla popolare Sagra de le Ràze, Capraro, persona dinamica e sportiva che praticava il triathlon, vede la sua vita stravolta quando inizia ad accusare un dolore alla gamba.
L’emergenza Covid-19 impedisce un intervento immediato e troppo tardi si scopre che il motivo del fastidio al ginocchio destro è un condrosarcoma, cioè un tumore alle ossa, talmente aggressivo da vanificare gli interventi chirurgici. E causare l’amputazione della gamba, unico modo per salvare la vita all’uomo. Che affronta l’operazione.
«Il destino gli ha tolto la possibilità di camminare, ma con l’aiuto delle persone, possiamo dimostrare che nessuna malattia ci può togliere la speranza», afferma Franca del Frate, mamma di un carabiniere spirato dopo un incidente in moto: la donna, dal 2013, raccoglie fondi a scopo benefico con l’associazione Amis dal Disu di Gonars. La prima, peraltro, a mobilitarsi per Luigi, come già mesi addietro aveva fatto per Simone Lamanna, il 17enne di Villesse, studente del Malignani, che aveva avuto bisogno di analoga protesi dopo un terribile sinistro stradale.
Ma subito, in quest’abbraccio solidale, si sono uniti altri sodalizi del nostro territorio, che hanno aderito convintamente all’impresa, sostenendola tra gli associati: Settembre inVita, Ipa Monfalcone, Moto club Polizia di Stato-delegazione Trieste, Asd Atletica Monfalcone, Thin blue Line Italy, Basket de Raza e il comitato Amici di Federico. Insomma, la gara all’aiuto si è messa in moto. E chi volesse sostenere l’acquisto della protesi per Luigi può contribuire, secondo le proprie possibilità, con un bonifico all’iban IT 58 X070 8563 8900 06210026 636, intestandolo all’ “Ass. Amis dal Disu odv” e indicando come causale “una protesi per Luigi”. Per informazioni, Franca del Frate mette a disposizione il numero degli Amis dal Disu: 3454339000.
Il sistema sanitario non può rimettere in piedi Luigi Capraro. Il perché lo spiega proprio Franca dell’organizzazione di volontariato: «L’Asl copre solo una piccolissima parte della somma necessaria, un paio di migliaia di euro, il resto è carico del paziente». «Nello stesso tempo – prosegue del Frate –, non sono solo i meri costi della protesi da fronteggiare: c’è una riabilitazione, anche molto dura, da sostenere per tornare nella posizione eretta e camminare con il dispositivo, ci sono delle speciali guaine, in un determinato materiale, da acquistare per farle aderire all’arto, affinché il corpo sia sostenuto senza arrecare ulteriori complicazioni fisiche, insomma c’è un percorso preciso e difficile da affrontare».
Per questo gli Amis dal Disu prendono a cuore vicende come quella di Luigi Capraro e Simone Lamanna, nella speranza di rimettere le ali ai piedi di chi, già con abbondante dose di coraggio, ha deciso di non arrendersi alle avversità. —
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