Staranzano, la Cona dà spettacolo con aironi e trampolieri FT
STARANZANO. Aironi guardabuoi, Sgarze dal ciuffo, trampolieri limicoli, totano, anatre e diversi rapaci.
Sono parte del vasto campionario del grande spettacolo offerto in piena estate alla Riserva naturale regionale della Foce Isonzo, sempre "in evoluzione", per essere in linea con gli standard europei estate dove gli operatori, oltre a dare assistenza ai numerosi visitatori e birdwatchers provenienti dall'estero (in questo periodo anche dai camping di Grado e Lignano), seguono costantemente migliaia di esemplari di uccelli che arrivano in questo periodo o di quelli che iniziano una migrazione che prelude a quella autunnale più massiccia nell'area protetta, per la gioia di tutti gli appassionati.
Lo conferma il direttore della Sbic (Stazione biologica della Cona), il naturalista Fabio Perco, a seguito di alcune rilevazioni effettuate dalle guide naturalistiche della Riserva.
«Da pochi anni - afferma - è divenuta consueta e numerosa la presenza degli "aironi guardabuoi" che, nel caso della Cona, sono sempre accompagnatori fedeli dei cavalli Camargue sui cui dorsi anche si posano, in attesa di tafani o altri insetti da predare».
«Notevole la presenza di un discreto numero delle non comuni "sgarze dal ciuffo" - aggiunge - di norma visibili agevolmente appena al di là delle vetrate del bar-ristorante. Infine da segnalare il progressivo incremento alla Cona e in generale nell'Alto Adriatico della "volpoca", un variopinto anatide che torna in forze dopo anni di assenza e la cui storica presenza è testimoniata dai mosaici di Aquileia e che si nutre prevalentemente di molluschi gasteropodi di dimensioni minute».
Ma in questo periodo si lavora anche materialmente nella gestione delle aree di ripristino ambientale con la sistemazione di "isolotti", prosciugamenti e allagamenti (dopo la manutenzione) di un bacino. Con i mesi di luglio e agosto e le temperature in aumento, all'isola della Cona infatti, hanno preso il via una serie di operazioni di gestione complesse ormai da anni entrate nella routine della stagione estiva.
«Si tratta del prosciugamento alternato di alcuni tra i principali bacini che circondano il centro visite - spiega il naturalista Perco - realizzato allo scopo di accelerare i processi di mineralizzazione delle sostanze organiche e di conseguenza evitare fenomeni sgradevoli legati ai bassi livelli d'ossigeno disciolto nelle acque stagnanti prive di vegetazione ombreggiante».
«I due grandi bacini visibili all'ingresso della Cona vengono pertanto prosciugati a turno in modo da offrire comunque all'avifauna acquatica la possibilità di sostare ed alimentarsi e, una volta completato il processo di dissecamento - aggiunge - come si vede nella foto di Silvano Candotto, vengono gradatamente riallagati, utilizzando tanto l'acqua dei pozzi artesiani esistenti che quella piovana, se e quando disponibile». E questo processo senza causare alcun cambiamento di programma alla vita della Riserva naturale.
Così i grandi bacini dei "ripristini" ambientali, sottolinea ancora il naturalista, si presentano nelle migliori condizioni riportando la successione ecologica tipica degli stagni allo stadio iniziale, caratterizzato dall'esplosione demografica di invertebrati acquatici che, a loro volta, vengono predati da altri animali, avviando una complessa catena alimentare che culmina, ed appare ben percepibile, con gli assembramenti di uccelli in alimentazione.
Molti tra questi, specialmente piccoli trampolieri limicoli, si concentrano a seguito dell'abbondanza di cibo giungendo anche da altre aree più o meno distanti e dando quindi avvio alla caratteristica migrazione post-riproduttiva, che precede quella, tradizionalmente anche più numerosa, del periodo autunnale.
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