Staranzano, fa la spesa ma è ai domiciliari, arrestato

Riconosciuto al market dall’allievo carabiniere che la sera prima aveva verificato la sua presenza in casa
Bonaventura Monfalcone-19.08.2017 Carabinieri-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.08.2017 Carabinieri-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. La misura degli arresti domiciliari, evidentemente, gli andava stretta. Così C. C. , staranzanese di 46 anni, deve aver pensato che fare una capatina al supermercato del paese per riempire il carrello di spesa non potesse procurargli troppe noie.

Visto anche il periodo ferragostano, la scarsa affluenza e la brevità dell’operazione. Ma non ha fatto bene i conti con l’acume (e soprattutto il colpo d’occhio) di un allievo carabiniere, per tre settimane di stanza alla caserma di via Giacomo Brasizza. Lo stesso militare che per pura coincidenza, solo la sera prima, aveva verificato per C.C. l’obbligo di permanenza nell’abitazione.

Morale della favola, lo staranzanese non è giunto indenne alla cassa del supermercato – e il conto stavolta non c’entra –, ma è stato tratto in arresto e trasferito al carcere Barzellini di Gorizia dai colleghi della giovane promessa dell’Arma.

Dunque un lunedì di straordinaria sfortuna, per l’uomo sottoposto a misura cautelare e che invece ha deciso di evadere dal suo alloggio, dove sarebbe dovuto rimanere a seguito di disposizioni della Corte di appello di Trieste, per questioni relative a spaccio di droga, come appreso ieri dai militari.

I fatti. Sono all’incirca le 11 quando A.S. , 19enne carabiniere proveniente dalla Scuola allievi di Torino, decide di andare ad acquistare alcuni generi alimentari al supermercato D-Più, situato al civico 10 di via fratelli Fontanot, a Staranzano.

Non è in servizio, quindi in abiti borghesi. Mentre attraversa le corsie per cercare quanto gli occorre nota un uomo. Ed è come un déjà vu. Somiglia terribilmente allo stesso cittadino in cui, meno di 24 ore prima, cioè quando ancora indossava la divisa, si era imbattuto espletando con un collega l’incarico affidato.

Ma A.S. non è sicurissimo. Dopotutto si dice che nel mondo ci siano almeno sette persone identiche – cioè sosia – a ognuno di noi. Così, senza dare nell’occhio, lo marca stretto finché una ragazzina – e questo è stato il colmo della sventura per C.C. – non si avvicina proprio all’uomo sospetto per salutarlo e, nel farlo, pronuncia lo stesso nome di battesimo che l’allievo carabiniere aveva annotato domenica.

A quel punto, se ancora il giovane militare fuori servizio aveva qualche dubbio, ogni remora scompare. Il militare prende il cellulare e allerta i colleghi di via Brasizza. Una gazzella di ronda si precipita a tutta birra al D-Più e ferma il 46enne, fino a quel momento ignaro di tutto, identificandolo: è proprio lo stesso uomo che si sarebbe dovuto trovare ai domiciliari.

C.C. cerca di giustificarsi. Dice ai carabinieri di avere l’anziana madre ammalata e per questo di essersi recato a far la spesa in sua vece. Tutto inutile: i militari lo conducono al Barzellini. Martedì il 46enne compare davanti al gip Concetta Bonasia, che convalida l’arresto rimettendolo ai domiciliari.

L’episodio verrà però segnalato alla Corte di appello di Trieste, con tutte le conseguenze del caso per l’iter giudiziario di C. C. Quanto al sagace allievo carabiniere, pare che l’Arma si stia attrezzando per un riconoscimento, visto come si è distinto sul campo durante il tirocinio.

Da quindici giorni, infatti, A. S. era arrivato a Staranzano dal Piemonte per proseguire la formazione, in attesa della fine del corso e dello “smistamento” alla destinazione ufficiale. Ha ancora una settimana davanti: chissà che non metta a segno qualche altra brillante missione, tra la soddisfazione generale.

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