Stanziamento bis per le aree ex Ezit

La Regione mette sul piatto altri due milioni per progetti di ricerca o riconversione. Entro l’anno tre bandi di Invitalia
Di Massimo Greco
Foto BRUNI TRieste 05.11.2011 Nuovi Commissari del Teatro Verdi-Paolo Marchesi
Foto BRUNI TRieste 05.11.2011 Nuovi Commissari del Teatro Verdi-Paolo Marchesi

La Regione rimpingua (con parsimonia) il piatto a disposizione degli imprenditori intenzionati a investire nelle aree ex Ezit con progetti di ricerca-sviluppo o di riconversione: i commi 90-93, contenuti nell’ultimo assestamento del bilancio 2016, stanziano 2 milioni di euro, che si sommano ai 10,7 milioni già assegnati dalla legge “Rilancimpresa” e già impegnati.

Il meccanismo di erogazione dovrebbe seguire il modello adottato in occasione del debutto dell’iniziativa avvenuto nella scorsa primavera: le Attività produttive della Regione, rette ora da Lydia Alessio Vernì che ha preso il posto dell’attuale direttore generale Franco Milan, gireranno i due milioni alla Camera di commercio giuliana, che provvederà a istruire le pratiche di finanziamento.

L’operazione, architettata per sostenere la reindustrializzazione dell’area di crisi triestina, aveva ottenuto un notevole successo: in seguito ai bandi primaverili erano atterrate sui tavoli di Aries, l’azienda speciale camerale, 97 domande di contributo, trasmesse nel periodo tra il 26 aprile e il 15 giugno, presentate in gran parte da piccole aziende del territorio. Il totale richiesto eccedeva ampiamente i 10,7 milioni appostati e toccava i 60 milioni: già in luglio gli uffici regionali avevano messo in preventivo di rimpolpare il finanziamento.

E così l’assestamento d’ottobre ha messo a disposizione dei potenziali investitori l’equivalente di quasi un quinto del capitolo originario, ben lontano dal soddisfare il totale delle domande ma comunque un segnale di attenzione nei confronti della Zona industriale triestina.

A proposito della quale, nelle pieghe da una delle recenti norme in materia di contabilità sfornate dal Consiglio regionale, c’era anche la proroga di un anno per il commissariamento dell’Ezit. Il mandato del commercialista Paolo Marchesi, che venne nominato dalla giunta regionale il 13 novembre dello scorso anno con il compito di liquidare l’ente costituito dal Governo militare alleato, è stato rinnovato fino al novembre 2017. Nel tracciare un bilancio complessivo dell’annata trascorsa al timone della liquidanda struttura, Marchesi ritiene che un buon tratto di strada sia già stato compiuto: «Le operazioni di liquidazione proseguono e ci vorrà un altro anno per chiuderle. Entro la fine dell’anno corrente avremo incassato quasi 4 milioni di euro dalla cessione degli asset immobiliari e questi proventi ci permetteranno di ridurre in maniera consistente l’esposizione debitoria che s’aggira sui 9 milioni».

La fiducia di Marchesi è motivata dal discreto andamento delle vendite finora realizzate ma soprattutto dal fatto che non sono stati ancora piazzati i pezzi pregiati dell’arsenale immobiliare dell’Ezit, come l’ex Duke, l’ex Olcese, il 50% del Villaggio industriale. La parte più delicata del pregresso riguarda l’ormai celebre debito fiscale, debito che aveva causato il crac dell’attempato ente con il conseguente commissariamento a scopo liquidatorio. in febbraio il debito, che inizialmente ammontava a oltre 8 milioni, era stato ridotto a 4,3 milioni, dopo un confronto con l’Agenzia delle entrate. «E adesso lo stiamo saldando - dice Marchesi - a colpi di rate da 140 mila euro al mese».

Il commissario dell’Ezit, per ridare sprint all’area industriale, spera che, oltre ai quattrini della Regione, affluiscano finalmente anche i 15 milioni di Invitalia (agenzia del ministero dello Sviluppo Economico) destinati a supportare le attività imprenditoriali di bonifica del Sito di interesse nazionale. E fonti Invitalia assicurano che entro l’anno saranno emessi tre bandi relativamente all’esecuzione dell’indagine integrativa, alla progettazione definitiva esecutiva, alla verifica preventiva della progettazione. I tempi - precisano da Roma - non sono stati brevi perchè molti sono i soggetti e i passaggi istituzionali legati al varo del finanziamento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo