“Stanlio e Ollio” avvistati di notte a Opicina
TRIESTE Ancora un tentativo di furto. E ancora tanta paura. In questo caso a Opicina. Nella notte tra mercoledì e ieri due uomini - muniti, a quanto è stato riferito dai testimoni, di mazze in ferro - hanno scavalcato il recinto di una villa in via di Monrupino e, mentre la proprietaria dormiva, hanno tentato di forzare la porta del vicino deposito degli attrezzi. A farli fuggire è stato il passaggio di alcuni richiedenti asilo che, accortisi dell’intrusione, hanno chiamato il 112. L’episodio è avvenuto verso l’1.30.
È stato appunto un gruppetto di ragazzi stranieri che vivono in una struttura di accoglienza a poche centinaia di metri dall’abitazione presa di mira, mentre rientravano a piedi dal centro di Opicina, a notare due figure che avevano appena scavalcato il muretto della villa. Hanno avuto la prontezza, come detto, di chiamare il 112.
In pochi minuti sono piombate tre pattuglie dei carabinieri di Aurisina che, pur scandagliando la zona circostante, non hanno trovato i due malviventi. Evidentemente erano stati “disturbati” e messi in fuga proprio dal passaggi di chi aveva dato l’allarme. Non è da escludere possa trattarsi delle stesse figure descritte da altri residenti della zona: uno dalla corporatura longilinea, l’altro tarchiata. I cosiddetti “Stanlio e Ollio”. Ora i carabinieri sono anche sulle tracce di una sospetta Fiat Ritmo, segnalata più volte ad Opicina.
I militari, mercoledì notte, giunti in via di Monrupino, hanno suonato il campanello della villa. Solo a quel punto la proprietaria, una donna che vive sola, si è resa conto di quanto fosse successo. «Ringrazio chi ha avvertito il 112 e i carabinieri che sono tempestivamente arrivati ispezionando poi tutta la proprietà e riscontrando il tentativo di effrazione», racconta Nadia, la proprietaria della villa. «Opicina era un’oasi felice, da anni purtroppo non lo è più e viviamo nella paura, barricandoci in casa dopo una certa ora», testimonia la donna, che rivolge un appello «al sindaco e alle forze dell'ordine affinché ci sia un maggior presidio in zona, più controlli anche per rassicurare quanti vivono soli e in luoghi isolati».
Il timore di Nadia, che riferisce di aver ricevuto alcune telefonate mute sul telefono di casa nel pomeriggio precedente all'intrusione, è che prima o poi uno di questi tentativi di furto sull’altipiano possa degenerare in un blitz alla “Arancia meccanica”. «Se riuscivano ad entrare e mi sorprendevano nel sonno cosa sarebbe potuto accadere?», ipotizza preoccupata malgrado abbia dotato la sua villa di un sofisticato impianto di videosorveglianza, sistemato su tutto il perimetro della proprietà e ben visibile già dall’esterno. Eppure i due, l’altra notte, non si sono fatti intimorire da quel dispositivo, l'hanno probabilmente sfidato. A furto fallito, potrebbe essere stata la stessa coppia di malviventi a cercare di mettere a segno un altro furto che sarebbe stato tentato in via degli Alpini intorno alle 3 della stessa notte. «Chiunque si accorgesse di qualcosa di anomalo, di persone sospette o di dettagli, come le telefonate mute, ci avverta subito: ogni elemento può essere utile», dice il comandante dei carabinieri di Aurisina Luciano Summo.
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