Stallo in porto, il sindaco convoca gli operatori
Il porto, dato il vuoto di potere che si è creato alla Torre del Lloyd e che non accenna a finire, si sposta almeno per un giorno in municipio. Il sindaco Roberto Cosolini ha convocato infatti a una riunione programmata per le 8.30 di martedì, i vertici del Comitato di coordinamento degli utenti e degli operatori portuali (presidente Fabrizio Zerbini), dell’Associazione degli spedizionieri del porto (Stefano Visintin), dell’Associazione agenti marittimi (Pietro Busan), ma anche quelli di Confindustria (Sergio Razeto), oltre ai tre principali terminalisti dello scalo triestino: Pierluigi Maneschi, Francesco Parisi e Enrico Samer.
«A questo punto ritengo indispensabile un confronto e un approfondito scambio di idee con gli operatori dello scalo - spiega il sindaco - per evitare che a causa della lunga stasi della governance i problemi si assommino e incancreniscano». Un’altra settimana infatti si sta concludendo e non c’è nemmeno l’ombra ancora del commissario Zeno D’Agostino nonostante le rassicurazioni fornite sia dalla governatrice Debora Serracchiani che dallo staff del ministro di Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi dal quale dipende la nomina. Il mandato di Marina Monassi (attualmente in proroga tecnica) è scaduto il 19 gennaio, unsegretario generale non c’è (nemmeno facente funzioni) e i dirigenti sono stati invitati a mettersi in ferie. «Faremo un ragionamento assieme -aggiunge Cosolini - riguardo alle loro priorità perché è giusto che la prinicpale amministrazione cittadina ne sia a conoscenza, ma anche per farci trovare tutti pronti nel momento in cui finalmente il porto avrà un nuovo vertice e sarà terminata questa fase di stasi che sinceramente si sta protraendo troppo a lungo».
E c’è subito un argomento specifico che sta particolarmente a cuore al Comune. «Ritengo importante venir messo dettagliatamente a conoscenza - spiega ancora il sindaco - su quali aree gli operatori stessi, che evidentemente sono i principali conoscitori e fruitori della questione, ritengono le più adatte per trasferire il Punto Franco dal Porto Vecchio». La sdemanializzazione è ormai prevista dalla legge, ma l’iter rischia già di partire con lentezza sebbene lo stesso D’Agostino si sia già detto favorevole al processo. Altre questioni di stringente attualità sono quelle che riguardano l’intermodalità ferroviaria con l’alleanza stretta propria tra i tre terminalisti leader per acquisire la maggioranza di Adriafer.
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