Stalli in Molo IV a Trieste, Ttp perde il ricorso al Tar
TRIESTE Nella prima partita di “parking’s league” il Comune ha battuto per 1-0 Trieste terminal passeggeri (Ttp) sul terreno neutro del Tar. Una partita che riguarda i 340 stalli gestiti da Ttp al Molo IV e che pesa circa 470 mila euro all’anno, cioè la differenza tra i quasi 590 mila euro richiesti come affitto dal Municipio e i 120 mila euro rilanciati da Ttp sulla base della concessione rilasciata dall’Autorità portuale a far data il 1° gennaio 2008. Il giudice amministrativo ha dato ragione al Comune, il quale ha preso in carico gli 8500 metri quadrati dell’area in questione dal 2017 in seguito alla sdemanializzazione del Porto vecchio: Piazza Unità sostiene che la conversione della concessione demaniale in un rapporto di diritto privato ridetermina il quadro normativo ed economico. Quindi il Comune aveva chiesto a Ttp una locazione di 588 mila euro annui, assai più elevata del canone concessorio fissato a 115 mila euro.
Non erano in ballo il diritto e la durata (venticinquennale), ma la qualità e la tipologia dello stesso. La civica amministrazione aveva obiettato che in origine la concessione a Ttp, gerente della Stazione marittima e del Molo IV, era correlata al servizio di parcheggio per la clientela del terminal. Poi, invece, il parking aveva trasformato il suo ruolo “aprendosi” all’utenza triestina alla spasmodica ricerca di posti-auto vicini al centro. Di conseguenza il Comune non avrebbe potuto applicare a Ttp condizioni differenti rispetto a quelle che regolano le relazioni con altri gestori di parcheggi, come Esatto o Saba. A rischio di trattamenti privilegiati e di danno erariale. Le parti si erano incontrate per tentare un accordo ma le distanze erano rimaste immutate: Ttp aveva allora adito il Tar Fvg. Franco Napp, amministratore delegato della società, aveva eccepito che i concessionari dalla durata superiore ai quattro anni avrebbero conservato le stesse condizioni negoziate con l’Autorità portuale. Ma la sentenza è risultata sfavorevole, tanto più che obbliga Ttp a versare l’arretrato maturato dal 2017 - cioè da quando il Comune è subentrato all’Autorità in Porto vecchio - a oggi ammontante a quasi 1,2 milioni di euro. «Pronuncia impattante» la valuta Napp, che convocherà un consiglio di amministrazione per decidere se e come appellare la decisione del Tar Fvg al Consiglio di Stato. Ttp è partecipata al 60% dalla compagine privata Tami e al 40% dall’Autorità. Soci di Tami sono Msc, Costa Crociere, Giuliana Bunkeraggi, Generali. —
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